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Equitalia al capolinea?

Il blitz di un ex imprenditore armato in una sede di Equitalia nel bergamasco e la manifestazione di oggi a Bologna delle vedove dei suicidati, sembrano aver dato la spinta finale a chi da tempo maturava di mettere uno stop al sistema di vessazione di stato attuato dalla società di riscossione – voluta da Tremonti – e messa in piedi da Agenzia delle Entrate e Inps sei anni fa.

Secondo la Cgia di Mestre, in pochi anni, la società ha fatto incassare allo Stato e ai Comuni circa 8,8 miliardi di euro, più del doppio delle evasioni accertate (il recupero coattivo non raggiungeva i 4 miliardi nel 2005). E i conti del gruppo vanno a gonfie vele, con ricavi che nel 2010 hanno sfiorato 1,3 miliardi di euro, un margine operativo lordo (mol) di quasi 250 milioni e un utile netto da oltre 28 milioni di euro. Ma il sistema vessatorio adottato da Equitalia (tra le cause di diverse suicidi e innumerevoli proteste) ha visto aumentare nei soli primi quattro mesi del 2012, rispetto al corrispondente periodo del 2011, del 53% le richieste di aiuto dei cittadini contro Equitalia. Lo riferisce in una nota il Centro per i diritti del cittadino (Codici). Da gennaio ad aprile 2012 sono arrivate allo Sportello dell’associazione 350 segnalazioni, 188 da famiglie e 162 da single. Delle segnalazioni arrivate a livello nazionale, 203 riguardano cartelle Equitalia; 40 sono i casi circoscritti alla Capitale: multe non pagate (31) o cartelle esattoriali di altro tipo (9).

Una situazione di rabbia, disagio e protesta che ha messo in allarme gli amministratori comunali e i Sindaci, i quali stanno pensando – dopo la coraggiosa azione del sindaco del comune di Calalzo di Cadore – di revocare il contratto di servizio per le riscossioni con Equitalia. “Non è più tempo del pugno duro di Equitalia, l’episodio di Bergamo racconta lo stato di ordinaria disperazione in cui viviamo. Abbiamo una proposta alternativa: apriremo una società di riscossione dei tributi locali al servizio esclusivo dei Comuni, gestita e partecipata dall’Anci nazionale” afferma oggi Graziano Delrio, presidente dell’Anci, in un’intervista a Repubblica. Sarà, spiega il sindaco di Reggio Emilia, un’agenzia meno costosa, che distingua i contribuenti in base al reddito, che adotterà pesi diversi a seconda che si tratti di un evasore o di un pensionato in bolletta. La quota di maggioranza e il controllo saranno dell’Anci Nazionale, prosegue, ma non sarà tutta in house. Attraverso un bando di gara individueremo uno o più operatori privati, soggetti che forniranno il know how organizzativo. L’agenzia, il cui obiettivo non è fare utili, si occuperà sia della riscossione ordinaria, sia del recupero crediti. La differenza con Equitalia, sottolinea Delrio, è che “noi partiamo da un principio diverso. Prima di mettere in campo delle azioni per il recupero crediti – aggiunge – verificheremo se si tratta di un lavoratore dipendente o di un cassintegrato. Non metteremo certo ganasce fiscali per debiti da 1000 euro, come abbiamo visto accadere”.

Al momento, sul fronte delle proteste, si segnala che gli unici ad essere stati rinviati a giudizio, sono i disoccupati organizzati napoletani che due anni fa occuparono una sede di Equitalia. Meriterebbero di essere assolti subito.

Su questo vedi anche:

https://www.contropiano.org/it/sindacato/item/8344-napoli-incriminati-disoccupati-per-azione-di-lotta-contro-equitalia

https://www.contropiano.org/it/economia/item/8342-equitalia-si-pu%C3%B2-combattere

https://www.contropiano.org/it/news-politica/item/7433-anonymous-attacca-il-sito-di-equitalia

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1 Commento


  • Armando

    Ho capito, questi riscuotevano troppo per lo Stato. Si torna al privato.

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