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Equitalia uccide

Il tentato suicidio dell’artigiano Pietro Paganelli è l’ennesimo gravissimo episodio suscitato dalle modalità operative di Equitalia!
La privatizzazione della riscossione dei tributi pubblici affidata a questa società ha portato come conseguenza tassi usurai e cartelle p…azze, sequestri di beni primari, brutalità operative e modalità socialmente aggressive e intollerabili. Ancor più con i ceti sociali più deboli e vista la pesantissima crisi in atto.
Gli atti gravi di autolesionismo sono perciò solo la punta dell’iceberg di una disperazione molto più ampia, che ha spinto persino alcuni avvocati a rifiutarsi di difendere Equitalia nelle cause contro i debitori.
Siamo a una legalizzazione dell’usura di Stato ma dirlo è diventato un vero tabù politico:
mentre attivisti e quanti hanno organizzato iniziative pubbliche e di massa in contestazione ad equitalia vengono denunciati e processati, nessuno mette in discussione questa incredibile situazione!
Che per ulteriore scandalo vede al suo vertice manager di Stato che con i soldi dei cittadini ricevono stipendi per centinaia di migliaia di euro l’anno. “Noi pensiamo che non sia più accettabile tutto questo!” affermano ina nota le realtà di movimento di Napoli e della Campania che propongono una mobilitazione pubblica sotto la sede di Equitalia a Napoli in Corso Meridionale 52 per giovedì 10 maggio alle ore 11.00
Tutte le realtà e i singoli che voglio partecipare a costruire e caratterizzare questa mobilitazione a incontrarsi lunedi 7 maggio alle ore 16.00 presso la sede della USB in via Carriera Grande n. 32
Per rilanciare la campagna pubblica contro Equitalia:
– Per rivendicare una sanatoria dell’assurda situazione creatasi e la fine di questo sistema di tassi usurai
– Per rivendicare che le amministrazioni locali campane rescindano il contratto con Equitalia e ritornino a una gestione pubblica di tasse e tributi (come già alcuni comuni hanno fatto), rinunciando a puntellare i bilanci “grazie” all’usura contro normali cittadini.

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1 Commento


  • Zione

    La distrazione di un vecchio scugnizzo; a proposito del tentativo di suicidio di Pierino (Pietro Paganelli) e colla speranza di rivederlo come è sempre stato: vispo, gagliardo e allegro fanciullone.

    Negli anni venti, i fratelli Esposito, nella loro piccola officina di via Martucci (a Napoli) costruirono un eccezionale motore, cominciando col ricavare un originale albero a gomiti da una “mollica di acciaio” e col solo lavoro di tornitura; ciò per evitare pericolose tensioni nella struttura del materiale, che malgrado “la ricottura” predisponevano facilmente alla rottura dello stesso, per le tensioni interne del metallo, dovute ai colpi di maglio che subiva invece l’asse motore classico, prodotto per fucinatura.

    Dati i tempi, tale estrosa trovata si rivelò fondamentale al buon esito che ebbe questo motore sulla loro auto da corsa “Camen” che benché fatta di umile legno, pure dava legnate … e che nei racconti dei nonni, ha sempre avuto un buon ricordo, seguito (ma anche preceduto …) da tanti altri piccoli “costruttori” che malgrado la mancanza di capitale (e adatte attrezzature) seppero lo stesso tenere dignitosamente la testa alzata e mietere buoni successi nelle competizioni in cui partecipavano anche da piloti, come i tanti Giordano, Bellucci, Fiordelisi, Paganelli …

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