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Proteste contro Equitalia. “Criminalizzano e mischiano le carte”

Le pesanti e reiterate cariche della polizia di fronte alla sede napoletana di Equitalia, le denunce anche a nostri dirigenti in risposta ad un assolutamente innocuo lancio di uova, vernice e petardi, dicono che il governo dei tecnici ha definitivamente deciso di impedire ogni dissenso alle sue scelte. “Le manifestazioni di fronte alle sedi di Equitalia, che non sono rivolte a chi vi lavora come strumentalmente viene affermato da molti con la coscienza sporca” afferma Leonardi (Usb) “ma sono invece il segnale di una profonda sofferenza nei confronti di una gestione privatistica e usuraia della riscossione dei tributi che non fa differenze tra gli evasori e chi non ha i soldi per pagare una multa o il mutuo di casa”. “C’è nell’aria un clima pesante di caccia alle streghe, alimentato dalle scelte nichiliste e folli (ad orologeria?) di chi spara e da chi scompostamente vede terroristi ovunque ed invoca addirittura l’esercito”. “La verità è che nel Paese cresce la rabbia e l’avversione profonda a chi sta gestendo la crisi a colpi di aumenti delle tasse ai lavoratori, blocco dei salari, diffusione della precarietà, smantellamento dei diritti e delle tutele sul lavoro, sfratti e licenziamenti” ribadisce Leonardi “Non basta dire che nel paese c’è tensione sociale, come fa Monti, né tantomeno che la si risolve invitando a tavola i maggiorenti di quei partiti che lo sostengono perché faccia il lavoro sporco al loro posto. Il problema è che a tavola non c’è chi soffre e paga la crisi e le denunce, le cariche, le demonizzazioni non contribuiscono certo a risolvere le tensioni sociali”. Secondo Leonardi la mobilitazione contro il sistema Equitalia devono proseguire nonostante i ritiocchi del governo “sull’aggio” che la società percepisce sulle riscossioni coercitive.

Anche il Comitato nazionale No Debito interviene con una sua nota diffusa oggi che solidarizza con gli attivisti napoletani che hanno dato vita alla protesta contro Equitalia. Qui di seguito il comunicato:

Nei giorni scorsi la protesta organizzata a Napoli contro Equitalia e il complesso dei dispositivi di usura antisociale che stanno perseguitando lavoratori, precari, pensionati e piccoli proprietari ha saputo sintonizzarsi con l’umore e le reali condizioni di disagio di ampie fette di popolazione. Un diffuso e variegato malessere che, spesso, sfocia nella tragica disperazione individuale

Non è un caso che a questa manifestazione sia stata riservata una repressione violenta a cui sta seguendo una vergognosa campagna di criminalizzazione che tende ad accostare tale tipologia di protesta ad episodi oscuri e marginali che poco o nulla hanno a che fare con la nostra dimensione politica di movimento che resta pubblica, di massa ed alla luce del giorno. Si cerca inoltre di strumentalizzare e impaurire i lavoratori della Agenzia delle Entrate tentando vanamente di dividere un movimento di lotta che ha l’unico interesse di non pagare un debito contratto da altri.

La mobilitazione contro Equitalia, la necessità di ostacolare la rapina fiscale contro salari, stipendi e pensioni, l’urgenza di far pagare – per davvero- chi non ha mai pagato, il rifiuto di farsi schiacciare dai meccanismi strangolatori del debito sono punti programmatici di una battaglia democratica e di civiltà che sosteniamo e che vogliamo articolare e generalizzare nei posti di lavoro, nei territori e nell’intera società.

Il Comitato No/Debito non intende lasciare soli gli attivisti e le reti sociali di movimento che a Napoli, ma anche in altre parti d’Italia, si sono mobilitate attorno a questa vicenda la quale è, particolarmente, esemplificativa dello stato di degrado in cui versano le condizioni di vita e di lavoro di larghi settori sociali triturati dalle conseguenze dell’incidere della crisi economica.

Il Comitato No/Debito in connessione con quanti, forze politiche, culturali e sociali, vorranno portare il loro contributo analitico e di azione si rende disponibile alla costruzione di una giornata di mobilitazione nazionale contro Equitalia anche attraverso la convocazione di una manifestazione per le prossime settimane.

Un rilancio, quindi, della mobilitazione la quale dovrà, comunque, intrecciarsi e dialogare con l’insieme delle proteste contro Monti, la sua politica economica e sociale e i diktat dei poteri forti dell’Unione Europea.

Roma 14 maggio 2012

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1 Commento


  • GIUSEPPE LAMBERTI

    SONO D’ACCORDO CHE NON BISOGNA FARE VIOLENZA CONTRO LE SEDI EQUITALIA PER NON COLPIRE GLI IMPIEGATI E CHI CI LAVORA.CAPISCO LA RABBIA DI CHI PROTESTA , ED IO PERSONSLMENTE SONO MOLTO MA MOLTO ARRABBIATO, LE COLPE SONO DELLE ISTITUZIONI CHE PERMETTONO LE LIBERE AZIONI DELL’EQUITALIA. PENSATE CHE HO PAGATO EURO 14.000,00 UNA CARTELLA ESATTORIALE RIGUARDANTE UNO STUDIO DI SETTORE DEL 1999, FACENDO RICORSO HO VINTO LA CAUSA CONTRO L’ AGENZIA DELLE ENTRATE, LA QUALE HA COMUNICATO ALL’EQUITALIA LA RESTITUZIONE DELL’IMPORTO PAGATO.PER PRIMA COSA NON MI HANNO RICONOSCIUTO LE SPESE DELL’AVVOCATO, SECONDA COSA ,L’EQUITALIA MI HA RIMBORSATO EURO 12.532, QUALCOSA. HO CHIESTO LA MOTIVAZIONE DEL TRATTENIMENTO DELLA DIFFERENZA, TRAMITE R.R. ALL’INIZIO DELL’ANNO,HO SPEDITO UN FAX A MAGGIO,HO CONSEGNATO UNA LETTERA A MANO, SEMPRE PER SAPERE ED AVERE SPIEGAZIONI IN M ERITO, MA NIENTE DA FARE. NON SI DEGNANO DI RISPONDERE.

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