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“Licenziamo il governo, assumiamo i diritti”

Posti in piedi e clima di forte partecipazione al cinema Farnese di Roma, dove questa mattina si è tenuta l’Assemblea Nazionale dei delegati e degli eletti RSU del settore pubblico indetta da USB Pubblico Impiego. In centinaia da tutta Italia hanno raccolto l’appuntamento, dando vita ad un confronto attento e serratissimo sui temi della riforma del lavoro nella Pubblica Amministrazione, contenuta nel protocollo del 3 maggio scorso che è stato firmato da Governo, Regioni, autonomie locali e sindacati concertativi. Tanti gli interventi, accomunati da una lucida percezione delle conseguenze sulla pubblica amministrazione. della cosiddetta spending review, i tagli alla spesa che andranno a colpire i salari dei dipendenti ed i servizi pubblici; ma anche dalla rabbia per il perseguimento di politiche che, in continuità con i governi precedenti, ancora una volta intervengono sul settore pubblico esclusivamente come costo da ridurre. Particolarmente sentito il tema dei licenziamenti per motivi economici, che la riforma Monti-Fornero del mercato del Lavoro introdurrà nel Pubblico Impiego, già gravato dalle  pesanti norme  delle precedenti manovre estive in cui si consentono mobilità e licenziamenti. Contestualmente all’assemblea, USB P.I. ha dato il via ad una petizione, che ha già raccolto circa 500 firme, contro i fondi pensione per i pubblici dipendenti (Sirio Espero e Perseo) e per rivendicare il diritto ad una pensione dignitosa, non soggetta all’andamento dei mercati finanziari ed alla speculazione di banche e assicurazioni. Ma la giornata di oggi non è stata solo un momento di confronto. L’assemblea dei delegati e degli eletti RSU ha deciso infatti di proseguire i lavori direttamente sotto al ministero della Funzione Pubblica, per andare a dire forte e chiaro a Patroni Griffi che la P.A. non si vende e i delegati si sono allora spostati in corteo da piazza Campo de’ Fiori fino a Palazzo Vidoni, sede del ministero della Funzione Pubblica. Lanciando slogan come “La pubblica amministrazione non si vende”, i lavoratori hanno bloccato per circa mezz’ora corso Vittorio Emanuele ed ora rimangono a presidiare il ministero mentre all’interno è in corso un incontro fra i rappresentanti di USB P.I. ed il Capo Dipartimento Antonio Naddeo. Durante l’incontro, la delegazione USB ha consegnato il documento finale approvato dall’assemblea, in cui si ribadisce la netta opposizione dei lavoratori al protocollo del 3 maggio scorso.

Il prossimo appuntamento della mobilitazione, è l’assemblea nazionale indetta a Roma per sabato 26 maggio all’Ambra Jovinelli, lanciata dall’appello dei delegati e delle delegate di molte organizzazioni sindacali, confederali e di base.

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