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Milano: duemila in piazza con gli operai di Basiano

E’ stata una giornata importante. Sono partiti da Piacenza e sono arrivati dalle varie logistiche del terrritorio milanese. Hanno il volto di chi vuole diritti e soprattutto dignità. sono gli operai delle cooperative che ormai da anni hanno innescato un ciclo di lotte importante che ha portato a casa tanti risultati e che ha ripristinato un’arma fondamentale: la solidarietà di classe ossia il fare chilometri e chilometri per arrivare davanti ai cancelli di altre logistiche per dare man forza ai lavoratori del sito o addirittura dichiarare lo sciopero di solidarietà nel proprio stabilimento a sostegno delle lotte di altri. Perchè sono lotte di tutti.

Per questi motivi sono arrivati a Milano ieri. Le cariche criminali dei carabinieri contro gli operai di Basiano sono un brutto segnale. il segnale della crisi gestita dai padroni che vuole la tolleranza zero con i lavoratori specie se migranti.

Ma il segnale l’hanno colto anche altri. Oltre ai militanti delle realtà che da anni combattono in sieme agli operai della logistica, anche altri lavoratori di altri settori e altre fabbriche sono venuti al corteo. Delegazioni di lavoratori di tante sigle sindacali di base e anche della fiom che da subito han capito il portato del “furore”.

Duemila persone su un corteo partito da loreto dopo due  preconcentramenti in via padova e in stazione centrale. Un corteo che ha attraversato la città determinato e senza nessuna idea di festa e quindi senza musica. Solo slogan. Solo rabbia. Un comizio continuo per la città e per i quartieri intorno alla stazione centrale vissuti da proletari, migranti e non, che hanno da perdere solo le catene.

Rabbia e tensione. Gli elicotteri della polizia controllano dall’alto un corteo che si è voluto militante e determinato.
Nessun giornale ne racconta le vicende cercando di azzerare i fatti con il silenzio.
Invece è success:duemila persone fuori dagli schemi e fuori dalle compatibilità. Perche se non c’è soddisfazione dei bisogni e dignita allora non c’è compatibilità.

Il corteo di ieri non gioca. ha in mente i prossimi momenti di lotta. Ci sono tante logistiche e tanti operai che alzano la testa. E’ come un onda lenta che attraversa i territori e gli stabilimenti. E in tutto il nord italia sono tanti. E non si tratta di retorica: a Basiano si torna, mentre all’ikea di Piacenza si lotta, così come Carpiano e in tante altre parti.

E  il 22 giugno ci sarà lo sciopero generale dei sindacati di base con la consapevolezza Basiano non è un fatto locale. riguarda tutti. Basiano è il tassello di un attacco generalizzato che gioca con la vita degli esodati, che annienta i diritti (art.18), che durante un terremoto fa lavorare e uccide persone sotto capannoni che crollano, che carica chi protesta contro monti, che vuole anientare movimenti come la no tav, e che infine ci dice che questo è l’unico mondo possibile. Non lo è.
Basiano riguarda tutti: è per questo che il corteo di milano del 22 giugno vedrà davanti a tutti quei lavoratori che hanno resistito e continuano a resistere. 

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