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Roma. “Occupai Macao”


Il sogno di una notte di mezza estate per undici famiglie è stato una casa. E così nel mese di agosto quasi trenta persone di cui più di dieci minori decidono, a fronte di un disagio abitativo costellato di sfratti e redditi inadeguati per accedere ad un affitto o a un mutuo, di organizzarsi insieme e risolvere il problema occupando lo stabile di via del Macao 8. Lo stato di necessità ha spinto queste persone, che rischiavano di finire ai margini della società, ad agire da soli per garantirsi un diritto primario come quello alla casa.

La mancanza di lavoro, gli incidenti di percorso, la salute, l’economia che non gira, come è possibile uscirne? E’ possibile, possibilissimo. Il risultato è che da più di un mese l’edificio usato dall’Adisu, lasciato vuoto e senza destinazione, è diventato la nuova abitazione che serviva a nuclei senza alloggio o a rischio di sfratto.
La reazione di questi abitanti di questa città è un fatto dirompente perché rappresentano uno spaccato della precarietà abitativa della capitale. Una realtà non più di capace di aspettare politiche abitative pubbliche latitanti e disposta a rischiare in proprio per difendere un diritto primario. Un gruppo spontaneo non organizzato spinto dalla necessità ha reagito ad uno stato di cose che non permette più di vivere. Il campione è piuttosto variegato, impiegati statali, imprenditori, agenti immobiliari, liberi professionisti, bollette del gas, cartelle Equitalia/Gerit, sfratti esecutivi, stipendi pignorati. Per questo OCCUPAI MACAO.
L’AS.I.A./USB sostiene questa esperienza e nella giornata di oggi incontrerà alle 15.30 insieme ai nuovi inquilini di via del Macao 8 il direttore generale dell’Adisu, che ha in gestione l’immobile. “Appare chiaro che ogni tentativo di sgombero forzoso ci vedrà insieme agli occupanti decisi a resistere se non arriveranno soluzioni alternative” afferma una nota dell’Asia-Usb.

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