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Ikea. Diritti e lavoratori “low cost”

Aggiornamento:

Dall’ospedale di Piacenza ci fanno sapere che al compagno Fouad dell’Ikea di Piacenza manganellato dalla polizia ieri , hanno diagnosticato una emorragia cerebrale nell’ospedale della città e al momento attuale ci giungono notizie che l’ikea nell’incontro di oggi chiederà alle cooperative il licenziamento di 12 persone ree di essere gli attivisti ed organizzatore dello sciopero che va avanti dal 17 ottobre.
Se fosse vera quest’ultima notizia , confermerebbe il doppio gioco delle cooperative che nell’incontro di ieri sera ci avevano chiesto di togliere lo stato d’agitazione di oggi per favorire una loro posizione che prevedeva il reintegro di un centinaio di persone nel magazzino per favorire la trattativa sulle richieste da noi fatte.
Se fosse vero venerdì alle ore 6,00 i lavoratori risponderanno duramente picchettando tutte le portinerie. Chiediamo il sostegno di tutti coloro che hanno a cuore la difesa dei lavoratori. Per vincere abbiamo bisogno del vostro aiuto concreto.

Qui di seguito il documento del Comitato di sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative:

Sono ormai due settimane che i lavoratori della logistica Ikea del magazzino centrale di Piacenza lottano senza sosta contro condizioni salariali, di lavoro e sindacali discriminanti.
I meccanismi in atto, contro i quali i lavoratori sono scesi in sciopero, rientrano nel copione già visto in altre battaglie affrontate in questi anni nel mondo delle cooperative. Buste paghe non veritiere, mancato pagamento di quanto dovuto, carichi di lavoro inaccettabili, inagibilità sindacale, non applicazione del (seppur misero) CCNL. I lavoratori a tutto ciò hanno detto basta e hanno iniziato l’agitazione in modo serrato per costringere al tavolo delle trattative la committente Ikea nonché il consorzio CGS. Tavoli che sono arrivati e che, nonostante formali intese, sono stati disattesi dalle parte padronali le quali sono arrivati addirittura a licenziare l’indomani i lavoratori più attivi/rappresentativi. Il tentativo di intimidire e dividere i lavoratori è stato rimandato al mittente con l’inizio dello sciopero ad oltranza che da parecchi giorni ormai prosegue con l’aiuto di altri compagni di lotta arrivati dalla logistica del territorio come TNT e GLS.

Protesta che tra l’altro è stata portata anche davanti ai negozi di Carugate, San Giuliano milanese e Corsico. I clienti si sono dimostrati interessati alle ragioni della lotta e hanno solidarizzato con i lavoratori portando alle casse il tagliando di denuncia presente sul volantino distribuito davanti agli ingressi.

In tutto ciò si è notato l’altra faccia del padronato e delle istituzioni. Dal prendere le distanza dai lavoratori e dalle loro rivendicazioni alludendo a soggetti incapaci “perché figure socialmente deboli” spinti a muoversi oltre il lecito. Poveri migranti che non devono combattere per i loro sacrosanti diritti, ma che devono stare all’interno di logiche che di fatto li escludono e li rendono carne da macello. Anche CGIL, CISL e UIL si sono schierati contro la lotta dei facchini di Piacenza con un comunicato in cui esprimevano posizioni fortemente vicine agli interessi padronali e attaccando le rivendicazioni dei lavoratori.

Ovviamente il migrante è un lavoratore e in quanto tale è soggetto potenzialmente attivo e che se decide di combattere per i suoi diritti praticando lotta di classe lo fa e questo non piace. Per questo al paternalismo opportunista sopraccitato sono seguite le cariche di questi giorni e in particolare di oggi (martedì 30 ottobre) contro il picchetto dei lavoratori davanti al cancello. 120 poliziotti in assetto antisommossa contro decine di lavoratori che presidiavano i cancelli. Grande la sorpresa della sbirraglia ma non di chi sa che la lotta paga nel vedere il picchetto resistere alle cariche (nonostante alcuni feriti).

A questo punto Ikea e CGS sono stati costretti dalla situazione a mandare i propri rappresentanti a promettere un tavolo di trattative in serata che risolva la questione una volta per tutti. Ancora una volta la lezione dei lavoratori della logistica è una sola: chi non lotta ha già perso. 

Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative
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Per una analisi del ruolo produttivo, del ciclo di sfruttamento e delle lotte dei lavoratori nella logistica, vedi:
https://www.contropiano.org/it/archivio-news/documenti/item/11018

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