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Il lavoro “nero” in casa della Fornero

“L’ISFOL ha utilizzato gli ex collaboratori come veri e propri lavoratori dipendenti. I contratti utilizzati da questo Istituto (contratti di collaborazione coordinata e continuativa) sono risultati essere non genuini in quanto hanno celato veri e propri rapporti di lavoro subordinato”, sono le conclusioni  degli Ispettori del Lavoro al termine dell’indagine compiuta presso l’ISFOL, l’ente pubblico di ricerca vigilato dal Ministero del Lavoro.
“È il caso più emblematico e contraddittorio della lotta alla precarietà condotta dal Ministro Fornero – osserva Enrico Mari, rappresentante USB in ISFOL – un evidente caso di ‘cattiva flessibilità’, per dirla con le parole del Ministro stesso, di cui sono stati vittime ben oltre 200 lavoratori precari. Da tempo il personale ISFOL è in attesa di una soluzione politica da parte del nostro Ministero vigilante. Un’attesa senza fine, densa solo di silenzi e contrapposizioni.”
E’ dunque un verbale che scotta quello che i lavoratori e le lavoratrici dell’ISFOL, sostenuti dall’USB, presenteranno domani, venerdì 9 novembre, nell’assemblea indetta presso la Sala Auditorium dell’ISFOL, in corso d’Italia 33, alle ore 11.00.
“Quella della precarietà in ISFOL – aggiunge Enrico Mari – non è storia recente, e la conferenza stampa di domani sarà un altro momento in cui i lavoratori e le lavoratrici dell’Istituto prenderanno la parola per denunciare situazioni ormai intollerabili.  Situazioni che ha ben raccontato “Capitale Umano”, il docufilm di Mondi Visuali, ora online, sulla battaglia di quei lavoratori ISFOL che nel giugno 2012 occuparono l’istituto per impedirne la chiusura”, conclude il rappresentante USB.

 

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