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Pensioni da poveri. La realtà contrapposta alle chiacchiere

Nel 2011 la spesa complessiva per prestazioni pensionistiche, pari a 265.963 milioni di euro (poco meno di un sesto del Pi), è aumentata del 2,9% rispetto all’anno precedente, mentre la sua incidenza sul Pil è cresciuta di 0,2 punti percentuali (16,85% contro il 16,66% del 2010). Naturalmente, bisogna tenere conto che – come in tutti i calcoli percentuali – molto dipende dall’andamento dell’altro elemento della frazione; se il Pil non cresce, o addiritta cala, la spesa “aumenta” anche se resta uguale in termini assoluti.

Le pensioni di vecchiaia assorbono il 71,6% della spesa pensionistica totale, quelle ai superstiti il 14,7%, quelle di invalidità il 4,2%; le pensioni assistenziali pesano per il 7,9% e le indennitarie per l’1,7%.

Contrariamente alla vulgata leghista (e populista in genere, nutrita di luoghi comuni da bar), il 47,9% delle pensioni – quasi la maggioranza assoluta –  è erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,6% nel Mezzogiorno.

L’importo medio annuo delle pensioni è però assai basso, pari a 11.229 euro l’anno, 352 euro in più rispetto al 2010 (+3,2%).

I pensionati però sono molti, soprattutto calcolati in percentuale sulla popolazione complessiva (le scelte fatte in passato sul numero di figli per famiglia si sentono sul lungo periodo). Sono infatti 16,7 milioni, circa 38 mila in meno rispetto al 2010 (effetto dell’allungamento dell’età pensionabile a causa della riforme delle pensioni precedente a quella Fornero).
In media ognuno di essi percepisce (tenuto conto che, in alcuni casi, uno stesso pensionato può contare anche su più di una pensione) 15.957 euro all’anno, 486 euro in più del 2010.

Il 13,3% dei pensionati riceve meno di 500 euro al mese; il 30,8% tra i 500 e i 1.000 euro, il 23,1% tra i 1.000 e i 1.500 euro e il restante 32,8% percepisce un importo superiore ai 1.500 euro.

Il 67,4% dei pensionati è titolare di una sola pensione, il 24,8% ne percepisce due e il 6,5% tre; il restante 1,4% è titolare di quattro o più pensioni.

Le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.228 euro (contro i 19.022 euro degli uomini); oltre la metà delle donne (53,4%) riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo (33,6%) degli uomini.

Il 27,8% dei pensionati ha meno di 65 anni, il 49,2% ha un’età compresa tra 65 e 79 anni, il 23% ne ha più di 80.

Il rapporto completo dell’Istat:

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