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Pomigliano. Picchetti alla Fiat contro il sabato lavorativo

Dopo le cariche di polizia e carabinieri di sabato 15 scorso si annuncia una più incisiva presenza di massa contro la volontà della Fiat di disciplinare definitivamente i lavoratori di Pomigliano.

L’imposizione dei sabati lavorativi obbligatori è una decisione odiosa perché effettuata in compresenza del permanere di alcune migliaia di cassaintegrati a zero ore i quali, a seguito della cura Marchionne, sono ancora in attesa di un improbabile rientro negli organici della Fiat. Anzi ad ogni scadenza del periodo temporale di vigenza della Cig c’è il concreto rischio di un allungamento dei tempi del rinnovo con la conseguente incertezza sul prossimo futuro.

Da stasera (venerdì) dalle ore 22, in contemporanea con l’uscita dell’ultimo turno, inizierà una Notte Bianca, organizzata dalla Fiom, per sostenere la mobilitazione contro l’uso antisociale dello straordinario. Anche lo Slai/Cobas e il Comitato di Lotta di alcuni cassaintegrati parteciperanno a questo evento pur caratterizzandosi per una critica al modello Marchionne più coerente rispetto alle posizioni ondivaghe che la Fiom/Cgil ha sostenuto in questi anni.

Infatti il vero snodo politico e sindacale della vicenda Fiat – a Pomigliano e non solo – sta nell’ambiguità della linea di condotta della Fiom la quale, fin dal primo Referendum, scelse non la strada del No esplicito ed organizzato ma quello della libertà di voto e, quindi, una prospettiva politica che non è stata orientata alla difesa coerente delle condizioni operaie ma che, nelle oggettive difficoltà dello scontro in corso, ha aperto il varco a posizioni più esplicitamente collaborazioniste ed arrendevoli come quelle incarnate dalla Cisl, dalla Uil e dalla Fismic.

Del resto lo stesso difficile processo di organizzazione dei cassaintegrati segnala come il disegno politico, culturale e materiale della Fiat ha fatto breccia fin dentro le fila operaie le quali riflettono il pesante stato di disorientamento intervenuto ed avvertono una sorta di percezione della sconfitta.

E’ importante – quindi – che la mobilitazione dei sindacati conflittuali e dei movimenti di lotta sostenga questa Vertenza rompendo il cordone sanitario che l’azienda, i suoi servi nel movimento sindacale e la grande stampa hanno teso attorno ai lavoratori ed alle loro sacrosante ragioni sociali.

Nel contempo, però, se non si vogliono rieditare esperienze nefaste e poco produttive ai fini di un possibile avanzamento delle mobilitazioni dei lavoratori è necessario iniziare a discutere ed organizzarsi, nei posti di lavoro, nei territori e nell’insieme della società, attorno a contenuti politici ed a forme organizzative conseguentemente autonome ed indipendenti dal complesso dei poteri forti e delle compatibilità capitalistiche.

Il recente Accordo sulla Rappresentanza firmato da Cisl, Uil, Cgil e Landini costituisce un vulnus grave ed un punto politico e programmatico di non ritorno contro cui occorre schierarsi nettamente e scendere nelle piazze.

Ogni posizione altalenante ed ambigua su questo versante non aiuta né le vertenze immediate in corso e né l’enuclearsi una tendenza coerentemente classista ma sosterrebbe, di fatto , i progetti padronali di ulteriore destrutturazione del gruppo Fiat e di costante svalorizzazione del lavoro operaio.

Con questa premessa politica e di metodo salutiamo i compagni e gli attivisti che si ritroveranno ai cancelli di Pomigliano non stancandoci mai di denunciare quando….il nemico viaggia alla tua testa!

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