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Napoli: presidio di solidarietà con la delegata espulsa dalla Cgil

I compagni che sono convenuti al presidio hanno trovato la sede della Cgil blindata dai carabinieri ma non hanno rinunciato ad esprimere il loro dissenso verso questo ennesimo atto di autoritarismo e di aperta criminalizzazione del dissenso interno.
Al presidio erano presenti delegati della Rete 28 Aprile e dell’Usb ed alcuni compagni, di vari movimenti di lotta,che in questi giorni hanno espresso solidarietà e vicinanza umana e politica a Maria Elena.
Consumato il momento della necessaria solidarietà si tratta ora – per quanti non vogliono abdicare ad una funzione di orientamento politico e di costruzione di un sindacalismo di classe nel nostro paese – di esprimere una consequenzialità politica ed organizzativa verso il continuo manifestarsi di episodi come quello accaduto contro Maria Elena.
Anche sul versante della costruzione del conflitto, specie dopo il famigerato Accordo dello scorso 31 Maggio, è il momento di seppellire i sindacati collaborazionisti sotto un mare di disdette e di Rovesciare il Tavolo delle compatibilità, dell’impossibile concertazione contribuendo alla costruzione di una moderna azione confederale, conflittuale, metropolitana, meticcia ed internazionalista

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