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Tomaselli (Usb): “I Riva superano ogni limite. Ora basta, requisire e nazionalizzare tutte le proprietà”

“L’ultima dei signori dell’acciaio, giunta appena dopo il licenziamento politico di un delegato USB a Taranto, ha superato ogni limite”, esclama Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB. “Alla magistratura, che legittimamente cerca di recuperare ‘l’ingiusto arricchimento’, la famiglia Riva risponde con il licenziamento di oltre 1.400 lavoratori. Un ricatto, dice qualcuno, anche quei sindacati come Fiom, Fim e Uilm che negli ultimi anni hanno manifestato contro la magistratura ed a favore della proprietà”.

“Ma questo non è un ricatto – argomenta il dirigente USB – è l’affermazione della supremazia del mercato, dei soldi e dell’azienda su qualsiasi altro diritto, che sia dei lavoratori o di chi, come la magistratura, da sola e senza il pieno appoggio delle altre istituzioni, sta tentando di riportare un minimo di legalità dove ormai sembra prevalere la legge del più forte, l’ingiustizia e la prevaricazione”.

Aggiunge Tomaselli:“L’USB chiede a governo e partiti di abbandonare per un attimo la tragicomica vicenda Berlusconi ed intervenire immediatamente, di rimuovere licenziamenti e discriminazioni, di procedere al sequestro, alla requisizione e alla nazionalizzazione di tutte le proprietà dei Riva. A Fiom, Fim e Uilm, che invocano ancora una volta la cassa integrazione, invece di ‘abbandonare’ i Riva e chiedere scusa ai lavoratori e alla città di Taranto, facciamo una sola richiesta: tacere!”, conclude il sindacalista dell’Usb.

 

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