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Fiom. La normalizzazione è compiuta

L’Assemblea nazionale dei delegati Fiom svoltasi in questo fine settimana a Rimini, secondo Agustin Breda, dirigente nazionale della corrente di Lavoro e Società ha avviato ”un cammino di pacificazione nei rapporti non sempre facili tra la categoria dei metalmeccanici della Cgil e la stessa confederazione”.

Il documento presentato in assemblea dalla segreteria di Landini ha incassato un amplissimo consenso – con l’opposizione del solo documento presentato da Sergio Bellavita della ‘Rete 28 aprile’ che ha ottenuto 37 voti – grazie anche ”alla convergenza delle diverse correnti prima critiche verso la direzione Cgil della Camusso.  L’obiettivo, spiega ancora Breda, e’ quello di arrivare al prossimo Congresso della Cgil ”senza le contrapposizioni degli ultimi quattro anni”. Le contraddizioni tra Fiom e Cgil si erano manifestate al congresso del maggio 2010, quando Cgil e Fiom si schierarono su due mozioni distinte. Nuovi contrasti – anche se in tono decisamente minore – c’erano stati sull’accordo del 20 giugno 2011, poi oggetto di riavvicinamenti successivi fra Maurizio Landini e Susanna Camusso, gia’ nell’autunno di quell’anno. Fino ad arrivare all’intesa del 31 maggio di quest’anno – duramente criticata invece dai sindacati di base – che lo stesso Landini è arrivato a definire ”utile”. Ed è proprio su questo che nel documento approvato si legge un passaggio decisamente irricevibile, quando si scrive che “L’Assemblea ritiene ineludibile e non più rinviabile l’applicazione dell’Accordo interconfederale del 31 maggio 2013, pertanto chiede alla Cgil di garantirne l’esigibilità”.

Non solo. L’assemblea della Fiom ha anche respinto un ordine del giorno disolidarietà con il movimento No Tav e con Alberto Perino. Qui di seguito il testo dell’odg presentato da Bellavita e respinto: “L’assemblea nazionale delle delegate e dei delegati Fiom è senza riserve al fianco del movimento che nella Val di Susa si oppone ad un’opera assurda, inutile e devastante per l’ambiente e la salute delle popolazioni come la Tav. Condanna la pesante repressione che si è scatenata contro gli attivisti e le attiviste del movimento ed esprime solidarietà e vicinanza a Alberto Perino per la perquisizione subita nei giorni scorsi.” Un bruttissimo segnale di desolidarizzazione in un momento in cui sarebbe invece sarebbe stato utile e politixcamente importante. E’ anche su queste basi che e’ partito il progressivo riavvicinamento fra Fiom e Cgil, contrassegnato anche dalla rimozione delle posizioni diverse assunte a suo tempo nei confronti di Fiat. Il discorso di chiusura di Landini all’assemblea dei delegati, ha visto infatti il segretario Fiom tornare a chiedere a Fim e Uilm ”un incontro per uno sciopero su cose precise e non generiche: sarebbe una prospettiva utile e necessaria”.

La normalizzazione della Fiom – dopo i momenti di lotta di tre anni fa – è dunque conclusa e lo è proprio nel momento in cui sarebbe più forte l’esigenza di un sindacato conflittuale sganciato dall’arruolamento della Cgil dentro le larghe intese. Decisamente difficile però sorprendersi di questa amara conclusione.

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