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Genova. Scattano le sanzioni contro lo sciopero dei tramvieri

Una vera e propria offensiva di tutti gli apparati dello Stato si sta scatenando – attraverso una serie di – atti dovuti – contro i tramvieri genovesi protagonisti dello sciopero dei giorni scorsi contro la privatizzazione dell’azienda. Corrispondono a quasi due milioni di euro le multe contro i tamvieri della Amt in sciopero. Le sanzioni stanno arrivando a casa dei lavoratori di Amt, e vengono consegnate da carabinieri, polizia e vigili urbani su mandato della Prefettura. E’ in corso il conteggio degli scioperanti, secondo i dati dell’Azienda nei cinque giorni di sciopero dei trasporti hanno incrociato le braccia almeno 1000/1100 tramvieri ogni giorno.  Uno striscione solidale con i lavoratori Amt è comparso ieri allo stadio tra i tifosi della Sampdoria.

Ma contro i lavoratori si accanisce anche L’Autorità  di garanzia per gli scioperi, la quale ha scritto alla Amt per richiedere informazioni sulle astensioni improvvise dal servizio (gli autisti erano stati precettati), a partire dal 19 novembre. In particolare vuole sapere ruolo e responsabilità  nell’organizzazione della protesta (non autorizzata) da parte delle sigle sindacali presenti in azienda. La questione verrà discussa nella riunione di oggi dell’Autority nella quale di delinea uno scenario curioso e inquietante: se infatti verrà  appurato che lo  sciopero è stato  spontaneo, saranno solo i lavoratori a pagare le sanzioni (250 euro il primo giorno, 500 il secondo), se invece verrà  stabilito che c’è una “colpa” dei sindacati, anche questi verranno sanzionati con ammende pesanti, tra i 2500 e i 25.800 euro.
Infine, il che chiarisce quanti e quali siano gli apparati dello Stato mobilitati contro i lavoratori genovesi,  ci sono ben quattro relazioni consegnate al procuratore capo Michele Di Lecce, che ha aperto un fascicolo per interruzione di pubblico servizio. Oltre al rapporto depositato dai funzionari della polizia municipale per i disordini avvenuti  martedi all’interno della sala rossa di Palazzo Tursi, sede del consiglio comunale, se ne sono aggiunte altre tre della Digos, correlate di foto e video della manifestazioni e dei blocchi stradali dei tramvieri.
E’ importante a questo punto che tutto il mondo del lavoro – e non solo – faccia sentire la sua solidarietà  ai lavoratori genovesi. In gioco ormai c’è molto di più che una vertenza sindacale.

 

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