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16 dicembre: sciopero contro il licenziamento di 22 mila ex Lsu/Lpu della scuola

Sono state avviate le procedure di licenziamento per 22.000 lavoratori ex-lsu ATA e addetti alle pulizie in circa 4.000 scuole superiori, materne ed elementari, prevalentemente nel centro-sud Italia.

L’Unione Sindacale di Base proclama lo sciopero degli ex-lsu ATA per l’intera giornata del 16 dicembre, con manifestazione a Roma, in piazza San Silvestro, dalle ore 10.00.

Dopo che Ministero dell’Istruzione e il Governo hanno drasticamente tagliato le risorse destinate al servizio di pulizie nelle scuole, da anni gestito in appalto da Consorzi di aziende e cooperative, è stata indetta una gara Consip con ribassi fino al 70% per le nuova aggiudicazioni. I Consorzi, a cui non è garantita né proroga degli appalti in essere né certezza di futuri affidamenti, hanno cominciato ad inviare le lettere di licenziamento.

I lavoratori, provenienti dai lavori socialmente utili, dopo aver già subìto tagli di orario e stipendio e periodi di cassa in deroga, sottoposti alla costante incertezza dell’eventuale rinnovo, sono ora ostaggio di una situazione che li vede o licenziati o riassunti con salari dimezzati e carichi di lavoro raddoppiati.

L’USB, che da anni si batte al fianco degli ex-lsu ATA contro il sistema stesso degli appalti, sottolinea che l’assunzione diretta di questi lavoratori, oltre a dare un futuro certo a migliaia di famiglie, avrebbe determinato un risparmio di circa 60 milioni di euro annui.

A fronte di tutto ciò, l’USB indice lo sciopero chiedendo il ritiro dei licenziamenti, il blocco dei passaggi di cantiere a ribasso e la piena garanzia per tutti gli addetti pulizia scuole di prosecuzione lavorativa a tempo indeterminato e senza sospensioni o riduzioni

La manifestazione avrà come principale obbiettivo quello di indicare al Governo e al Parlamento quella che oggi sempre più sembra essere l’unica soluzione vera a questa vertenza, visto il disastroso esito delle esternalizzazioni, e cioè l’assunzione dei lavoratori attraverso il passaggio diretto e immediato negli organici del personale ATA e la gestione degli eventuali esuberi con ammortizzatori sociali, volti al pensionamento e non – come al solito – ad ottenere risparmi per le aziende sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori.

 

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