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Torino. Tre nuove occupazioni di case sfidano l’emergenza abitativa

A Torino hanno preso vita tre nuove occupazioni nell’ambito della settimana nazionale di mobilitazioni indetta dalla rete Abitare nella crisi, dal 15 al 22 gennaio che già nei giorni scorsi hanno visto numerose città in mobilitazione.

Nella provincia torinese ci sono circa 50 mila alloggi vuoti e più di 10 mila famiglie sotto sfratto, dunque è essenziale una moratoria degli sfratti, l’immediato abbandono della pratica dello sfratto a sorpresa (articolo 610) e un piano abitativo popolare. La giornata di oggi ha inaugurato un tris di occupazioni: una casa per le famiglie, una casa per i rifugiati e una riappropriazione studentesca.

La prima occupazione si trova in via Madonna delle Salette, 12 A, in uno stabile abbandonato del 2008, appartenente all’ordine dei missionari salettini. Diverse famiglie migranti troveranno casa e ridaranno vita a questo stabile, lasciato fino adesso al degrado. La seconda occupazione si trova in via Spano 41 bis, in un edificio abbandonato dal 1986, il quale era di proprietà di un vecchio palazzinaro ormai mancato. L’iniziativa è stata portata avanti da quaranta nuclei familiari sotto sfratto affiancati dallo Sportello per il diritto alla casa Zona San Paolo, dal collettivo Prendocasa e dal comitato di quartiere di San Salvario. Poco dopo, sul posto si sono presentati i figli del vecchio proprietario e hanno chiamato le forze dell’ordine. I futuri abitanti sono barricati dentro e gli agenti con diverse camionette presidiano gli ingressi e le vie circostanti. La terza occupazione si trova in via Legnano, 5: si tratta di un’iniziativa messa in campo da studenti e precari che ridaranno vita agli ex Bagni municipali.

Con questa giornata di lotta decine di famiglie italiane e immigrate colpite dalla crisi hanno avviato una settimana di mobilitazioni per ridare dignità e un tetto a tutti e tutte, riappropriandosi di edifici abbandonati e lasciati al degrado.

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