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Alitalia, vola solo la cassa integrazione

Sospensione della Cig a zero ore, cassa integrazione a rotazione e contratti di solidarietà, riduzione delle attività di alcuni comparti, nell’ambito del piano di riorganizzazione aziendale.

Questi i punti principali del verbale sottoscritto da Alitalia e sindacati al termine dell’incontro di ieri. Nel testo si parla anche di ”prospettive di futuro sviluppo industriale” della compagnia, ma non risultano piani aziendali in grado di tracciare queste “prospetive”. Tutto, da tempo, sembra legato all’arrivo di un partner potente e ricco, che consenta a Colaninno e soci di scaricare questo investimento cui si sono prestato quasi controvoglia oltre cinseue anni fa e solo per restituire un favore a Berlusconi.

Le parti hanno stabilito che tutti i lavoratori interessati ”saranno coinvolti in meccanismi di rotazione in Cigs e/o solidarietà, le cui quantità – si legge nel verbale – definite a seguito del confronto, saranno direttamente correlate alla necessità di riduzione delle attività cui sono adibiti, prevista nell’ambito della riorganizzazione aziendale, ovvero a processi di ricollocazione, con esclusione di sospensioni a zero ore, nell’ottica di un complessivo recupero occupazionale nella prospettiva di un futuro sviluppo industriale della compagnia. A tal fine le parti convengono di definire un piano di formazione e riqualificazione”.

 Piloti e assistenti volo, siamo allo sconcerto – “Dopo l’odierno incontro con Alitalia la preoccupazione è diventata sconcerto”: lo affermano le associazioni professionali di piloti e assistenti di volo Anpac, Anpav e Avia. “Siamo in presenza di un atteggiamento aziendale inspiegabilmente attendista, a volte dilatorio e sempre più spesso incoerente rispetto alla gravissima situazione in cui versa. Alitalia – affermano in una nota – ieri ha convocato per oggi, stessa ora e stesso luogo, una riunione per affrontare il tema di un sedicente costituendo contratto collettivo nazionale del Trasporto aereo che, blandendo l’ego ipertrofico di qualche dirigente sindacale, vuole usare come grimaldello per scardinare quanto resta della professionalità degli aeronaviganti italiani”. Si tratta “del maldestro tentativo di sottoscrivere con assoluta intempestività un contratto nazionale di settore apparentemente decoroso (ancorché rappresentativo di un solo vettore nazionale) ma a patto che si sottoscrivano contestualmente immediate pesanti deroghe in pejus ad occupazione e salari, tenendo fuori dalla negoziazione le associazioni professionali, per aggirare il contratto aziendale in essere.

Nel mirino ci sono, tanto per cambiare, piloti ed assistenti di volo, proprio chi fa volare in sicurezza gli aeroplani, attività fino a prova contraria ‘core’ in una compagnia aerea; con l’intento di marginalizzare dai tavoli negoziali proprio quelle organizzazioni che, da sole, rappresentano la maggioranza assoluta dei naviganti italiani”. Anpac, Anpav e Avia confermano, infine, la disponibilità “a gestire responsabilmente i dolorosi sacrifici” ma “condizionata all’assoluta assenza di provvedimenti espulsivi e alla cessazione esplicita e definitiva del tentativo di aggirare le doverose dinamiche negoziali sul contratto e la trattativa sul piano industriale Alitalia attraverso il ricorso ad un inesigibile contratto nazionale di settore”.

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