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Genova. Delegato della Amt esce dalla Cgil e va nell’Usb

Il durissimo conflitto dei tranvieri dell’ Amt, contro la privatizzazione decisa dal Comune di Genova, sta producendo conseguenze. I cinque giorni di “sciopero selvaggio” di novembre nei trasporti genovesi, svenduto da un’assemblea dei tranvieri che ha suscitato feroci polemiche, ha lasciato tracce nel rapporto tra sindacati e lavoratori. Alla fine della tormentata assemblea dei tramvieri dell’Amt alla Sala Chiamata del Porto, vennero stracciate o restituite almeno una cinquantina di tessere dei sindacati che avevano accettato l’accordo. Ieri invece è stata una lettera pubblica a rendere nota la decisione di Simone Solari, delegato sindacale della Amt, di lasciare la Filt Cgil – dopo 14 anni di militanza – e di aderire all’USB. Sui tranvieri genovesi incombe la rappresaglia scatenata dalla Commissione di Garanzia sugli scioperi e la Prefettura con sanzioni economiche pesantissime.

Qui di seguito la lettera aperta di Simone Solari

Al segretario generale della CGIL Genova

A FILT CGIL Genova

p.c.

ai colleghi dell’AMT

Cari compagni, con rammarico ho deciso, dopo 14 anni di militanza, di lasciare la CGIL e aderire a un altro sindacato. L’ho deciso definitivamente il 20 gennaio. L’accordo del 23 novembre, firmato dopo una lotta durissima per noi lavoratori, impegnava a coprire l’ennesimo buco di AMT (8,3 milioni di euro), ‘senza toccare i lavoratori’. Due mesi dopo il sindacato firma una cosa in cui gli unici soldi certi vengono dal congelamento del fondo per gli aumenti contrattuali e delle ferie arretrate e mi perdonerete ma, da lavoratore forse un po’ grezzo, per me gli aumenti contrattuali sono un pezzo di salario e se non posso farmi le ferie arretrate vuol dire che devo lavorare di più. Che poi l’anno prossimo arrivi un privato e mi paghi gli arretrati di quando lui non c’era mi chiedo se c’è qualcuno tra chi ha firmato che sarebbe disposto a scommetterci con me mille euro. Almeno mi pagherei le multe per lo sciopero.

La realtà è che non ho più voglia di sentirmi dire che l’unico modo per salvare il mio lavoro sono i tagli e la finanza creativa. E che se il mio sindacato tutte le volte mi ripete le stesse cose che mi dicono il Comune e AMT (che non ci sono i soldi, che se non rinuncio a qualcosa AMT porta i libri in Tribunale, che non c’è alternativa), mi chiedo a cosa serve. D’altra parte, visti i risultati del referendum, due colleghi su tre che votano no oppure non votano, evidentemente non sono l’unico.

Continuo a credere che per un lavoratore l’unico strumento per difendersi è il sindacato. Ma il sindacato che ho visto in questi anni in azienda mi sembra del tutto inadeguato e per questo ho deciso, come altri lavoratori di AMT e ATP, di aderire a USB. Non perché sono deluso da una singola scelta, ma perché penso che l’unica forza del sindacato è il consenso dei lavoratori e un sindacato che, nonostante i risultati degli ultimi referendum, non si mette in discussione e tira dritto come se nulla fosse il consenso dei lavoratori non ce l’ha oggi e non ce l’avrà domani! E comunque non è lo strumento di cui penso che abbiano bisogno i tranvieri. Per questo proverò a costruire qualcosa di diverso!

Simone Solari

Lavoratore AMT

Direttivo provinciale FILT CGIL

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