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Un sindacato diverso? Serve a noi che lavoriamo

Se grande è il disordine nella coscienza di chi lavora, per di più in modo molto precario,

è bene parlare con linguaggio diretto, semplice, “da dentro” i luoghi di lavoro. Questa lettera aperta, “da lavoratore a lavoratore”, ci sembra la forma più efficace per rappresentare la situazione. E le cose da fare…

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DA LAVORATORE A LAVORATORE

In questi giorni le notizie che arrivano dal commercio sono sempre piu disarmanti. I grandi marchi della GDO iniziano ad affondare in quella percezione che fino ad ora hanno sfruttato a loro vantaggio “La Crisi”!

Già, ricordate. Fino a qualche mese fa le aziende chiedevano ai lavoratori di impegnarsi, di rinunciare agli straordinari di lavorare tutte le domeniche e tutte le festività per fatturati sempre più alti. Non so se avete mai avuto la sensazione che qualcuno ci stesse raccontando una non verità. Beh, io si. Centri commerciali pieni di sabato e domenica, fatturati (certo inferiori agli altri anni), ma a me non sembrava proprio che stessimo in crisi.

Ma ora qualcosa è cambiato; infatti quella crisi che hanno tanto paventato imprenditori e Stato si è istillata pericolosamente all’interno della testa delle persone, ma, soprattutto, nella testa del consumatore che, in questi mesi successivi al Natale, ha smesso di “consumare”. E ora??? Quello che si presenta davanti ai nostri occhi oggi è lo svuotamento dei tempi del consumismo: Centri Commerciali e Megastore… e ora come la mettiamo? E’ ancora sano per le aziende continuare ad essere aperti tutte le domeniche e tutti i giorni di festa? Non sono un’economista ma due conti spicci li sappiamo fare tutti.

Sapete come finirà che oltre a dover rinunciare, già da due anni, a domeniche e festività a casa con la nostra famiglia il rinnovo del contratto ci costringerà a lavorare gratis o per pochi euro in più, dovremo ”donare” alle aziende in crisi le ore di riposo che cumuliamo ogni mese in cambio del ripristino dell’orario completo di lavoro, in alcuni casi saremo anche costretti a effettuare straordinari ”obbligatori” da recuperare (nella miglior ipotesi) per mantenere una copertura nei reparti che ormai è quasi un miraggio.

 

Purtroppo da tutto questo è anche difficile tornare indietro; a tutti fanno comodo entrate in più. Ma allora a chi è servita tutta questa strategia di mercato? A me viene da dire; a nessuno. Però lascio a voi altre considerazioni. Quello che posso dirvi io è che tutto questo va solo a nostro svantaggio e la minaccia velata di restare senza lavoro ci porterà a diventare “schiavi” nella GDO. Non uso il termine schiavo in maniera figurativa o per fare catastrofismo ma la sua definizione nel vocabolario rispecchia proprio la nostra situazione socio politica “Chi è in una condizione di asservimento; che ha perso la libertà e l’indipendenza politica”.

Sapete la cosa peggiore: i sindacati, cosiddetti “firmatari”, approveranno senza batter ciglio. Lo hanno fatto negli anni passati con la malattia, figuriamoci se non lo faranno ora, per non perdere le loro esclusività all’interno delle aziende della grande distribuzione.

Sapete qual è invece l’arma che abbiamo noi rompere questo meccanismo: rovesciare il tavolo di trattativa, smettere di finanziare i sindacati che non si interessano ai lavoratori. Quale governo permetterebbe di firmare un CCNL a sindacati che non hanno iscritti con il rischio di compromettere il delicato equilibrio economico che vive la nostra nazione?

Tutte queste parole per dirvi che è il momento di iscrivervi ad un sindacato: siamo tornati indietro di 30 anni e quindi torniamo indietro anche noi! Costringerli a rispettarci prima come individui e poi come lavoratori è compito di tutti noi e in questo il sindacato di base è l’unica nostra speranza!

Ora mi presento: Addetta alle mansioni ausiliarie della vendita della GDO e RSA per l’Unione Sindacale di Base (USB), un connubio che le aziende ritengono catastrofico…

Quale sarà il motivo? Pensateci e inscrivetevi!

Buon lavoro a tutti

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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