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Milano. La dignità precaria chiede conto al Pd

Venerdì 21 marzo, giorno della dignità precaria, i lavoratori della scuola, insieme al coordinamento “3 ottobre” e al Coordinamento Diploma Magistrale, hanno presidiato la sede metropolitana del PD milanese per rivendicare la centralità di tutte e tutti i precari che da anni, grazie ai loro innumerevoli sforzi e sacrifici, garantiscono la sopravvivenza del sistema scolastico del Paese.

Confermati i tagli inflitti dalla Riforma Gelmini-Tremonti e a fronte di quelli nuovi preannunciati dall’avvio del riordino dei cicli di studi superiori della durata di soli 4 anni, i lavoratori hanno manifestato la loro opposizione al progetto di svendita della Scuola pubblica e della sua funzione costituzionale di mobilità sociale. Proprio in nome della Costituzione sono state chieste spiegazioni in merito agli ulteriori finanziamenti alla Scuola privata prontamente annunciati dal Ministro Giannini tanto caro a Confindustria…

In soccorso dei precari della Scuola, confusi e poco persuasi dalle ambigue scelte politiche del PD è giunto l’Onorevole Malpezzi, componente della VII Commissione Cultura. L’esponente del Pd è stata subito travolta dalle critiche mosse contro i quiz INVALSI, pericolosi strumenti che oltre a stravolgere le prerogative pedagogiche della nostra Scuola, calpestare il principio della libertà d’insegnamento, impogono una didattica funzionale alla prospettiva di privatizzazione dell’Istruzione Pubblica e contribuiscono ad alimentare un progetto di valutazione dei docenti finalizzato a differenziare la loro retribuzione. Alle critiche si sono aggiunte le richieste di abrogazione della Legge Fornero, ritiro delle direttive sui BES, volti a tagliare i posti di sostegno e a ledere il diritto allo studio dei disabili, è stato richiesto il ripristino del tempo pieno e dei precedenti quadri orari e il pagamento delle ferie non godute del personale precario; in fine è stato ribadito il rifiuto della chiamata diretta dei dirigenti scolastici per scongiurare meccanismi clientelari e impostazioni di “sudditanza ideologica”.

Anziché ricevere risposte e chiarimenti i precari sono stati invitati separatamente a un “tavolo” di confronto; l’invito è stato rigettato perché chiaramente strumentale alla volontà politica di frammentare i movimenti rappresentativi dei lavoratori, che a causa di un dissennato sistema di reclutamento si trovano involontariamente ed inconsapevolmente a combattere l’uno contro l’altro per il mantenimento del posto di lavoro.

Consapevoli delle vecchie criticità e preoccupati dalle attuali scelte politiche che confermano e ripropongo il modello di Scuola Gelmini, i lavoratori, venerdi 29, si danno nuovamente appuntamento davanti alla sede metropolitana del PD di Milano per proseguire la mobilitazione territoriale e preparare lo SCIOPERO DEI PRECARI DELLA SCUOLA che si terrà l’11 aprile con MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

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