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Lombardia. Riesce lo sciopero dei lavoratori “invisibili”

Lo sciopero degli “invisibili” alla fine c’è stato ed è anche riuscito. Un segmento del mondo del lavoro tra i più disgregati, meno retribuiti e meno visibile è uscito allo scoperto e con dignità nella regione più ricca d’Italia. È stata una giornata indimenticabile quella di oggi per le lavoratrici e i lavoratori delle ditte appaltatrici lombarde dei servizi di pulizia, ristorazione e logistica. In tantissimi hanno aderito allo sciopero indetto dall’USB Lavoro privato: a Paderno Dugnano hanno chiuso la mensa 17 scuole, sciopero riuscito anche all’Hydra di Bergamo, alla Vivenda di Senago, alla Sodexo di Garbagnate, a Milano ristorazione, alla Gemiaz Elior di Opera. E questo nonostante il vergognoso documento inviato oggi dalla Filcams Cgil che rivendicava accordi al ribasso con alcune aziende e invitava al crumiraggio. Tanti poi sono andati al presidio di piazza Argentina con striscioni, bandiere e cartelli. Un corteo poi ha raggiunto la vicina sede degli Enti bilaterali, famigerati istituti che succhiano milioni di euro ai lavoratori per fantomatiche scuole di formazione, vacui interventi sulla sicurezza sul lavoro, fumose prestazioni assistenziali. Una delegazione di lavoratrici è poi salita negli uffici chiedendo di vedere i bilanci dell’ente sempre molto misteriosi. La risposta è stata la richiesta di intervento della Digos. È stata infine esposta dalle finestre dell’ente la bandiera rossa dell’USB salutata da un grande applauso dei lavoratori fermi in strada. Dopo il presidio i lavoratori si sono trasferiti nella vicina sede del Cral dei vigili dando vita prima a un allegro aperitivo rinforzato e poi a un combattiva assemblea. Gli interventi hanno ribadito gli obiettivi dello sciopero: revisione del sistema degli appalti, via i contratti capestro, un lavoro sicuro, stipendi decenti, sicurezza sociale, chiusura degli Enti bilaterali. L’impegno ora è di continuare la lotta per aprire un tavolo di trattativa, presente l’USB, che costringa le aziende e i sindacati conniventi a rivedere i contenuti dei contratti del settore.

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