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Ilva. I Riva provano a far spostare il processo

Essere imprenditori significa essere anche convinti che tutto ti sia dovuto. Forse anche per questo i legali della famiglia Riva e di alcuni imputati nell’inchiesta per disastro ambientale a carico dell’Ilva hanno depositato stamattina istanza di rimessione del processo, per incompatibilità ambientale, alla cancelleria del gup del tribunale di Taranto.

Si tratta di una tattica processuale veccgia come il cucco e ampiamente usata dagli imputati “eccellenti”. Ricordate quante migliaia di volte i legali di Berlusconi hanno chiesto il trasferimento di un processo a Brescia?

L’udienza preliminare è comunque fissata per il 19 giugno prossimo. In quella sede il gup del tribunale di Taranto, Vilma Gilli, potrebbe decidere di sospendere l’udienza trasmettendo l’istanza alla Corte di Cassazione per la decisione, oppure inviare gli atti a Roma e procedere in attesa della decisione della Suprema Corte.

Non è escluso però nenanche che la Procura della Repubblica di Taranto depositi una memoria con le “controdeduzioni” in relazione all’istanza di rimessione del processo dei legali dell’Ilva. L’udienza preliminare, che si tiene a porte chiuse, per motivi logistici si svolgerà nella palestra del comando provinciale dei vigili del fuoco di Taranto.

Intanto oggi il commissario straordinario per l’Ilva, Enrico Bondi, lascerà l’incarico. Il Governo ha infatti deciso di non confermarlo. Anzi, non lo ha voluto nemmeno prorogare fin quando la cordata imperniata su Arcelor Mittal e sulla famiglia Riva non prenderà corpo e consistenza. Deve aver proprio rotto le scatole a tutti, con quella sua richiesta di utilizzare l’1,9 miliardi di euro sequestrati alla famiglia per investimenti nello stabilimento tarantino…

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