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Giugliano (Na), i disoccupati respingono lo sgombero di Piazza Gramsci

E’ da circa un mese che il Comitato Disoccupati Giuglianesi ha animato la Piazza Gramsci con la sua riappropriazione popolare di fatto. Ci sono state serate di caldo agosto ove chi non è potuto andare in vacanza ha passato momenti di allegria e di spensieratezza con canti e balli. Con la schiettezza e semplicità che contraddistingue i ceti popolari. E con l’autofinanziamento. Il tutto diversamente da eventi addomesticati pallosi di pseude associazioni che sono solo strumenti veicolari di clientele politiche con scambio di finanziamento pubblico a fini di lucro.

Ma Piazza Gramsci a Giugliano è stata anche e sopratutto un momento di approfondimento di carattere politico sociale.

Una piazza che si prende i suoi spazi fisici e non solo! Ma soprattutto che approfondisce tematiche locali con un nesso con quelle nazionali di soccombenza di ampi strati di popolazione che subiscono il potere politico -mafioso- cammorristico.

Ed è quest’ultimo il carattere che ha fatto scattare la molla del tentato sgombero della piazza da parte delle forze di polizia. Senza peraltro riuscirvi per la ferma opposizione di chi era presente. E non certo la misera motivazione ufficiale di avere occupato spazio pubblico in modo improprio senza permesso (del permesso se ne ricordano a solo 4 giorni della fine dell’evento?), se si considera che Giugliano è piena di occupazioni di spazi pubblici ‘in modo improprio’. Senza che nessuno da anni abbia mai detto nulla.

Il motivo dello sgombero della piazza Gramsci a Giugliano si inquadra soltanto nel tentativo di stroncare sul nascere ogni possibilità della creazione di una comunità di vera opposizione che possa agire nei fatti concreti con il conflitto sociale permanente e non con il finto decrepito opportunismo politico.

Una vera opposizione sociale in primo luogo a tutte le nefandezze prodotte sul nostro territorio in primis del fattore ambientale ove le lobby affaristiche, che ci avvelenano e ci fanno morire con la complicità del ceto politico locale, vogliono ancora perpetrare nel loro intento con la costruzione dell’inceneritore a Giugliano.

L’inceneritore, un rogo tossico permanente che costituirebbe il completamento della devastazione ambientale a Giugliano. 

*Giugliano, 6.settembre 2014

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