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16 settembre, seconda udienza del processo all’IIva di Taranto. Rinviati a giudizio i vertici aziendali

Martedi 16 settembre, presidio a Roma dalle 9 alle 11 presso il ministero dell’ambiente (incrocio tra via Cristoforo Colombo e via Capitan Bavastro)

Chiediamo giustizia e verita’ per una citta’, per operai e operaie dell’Ilva e di tutto l’indotto, per le loro famiglie.

La salute non e’ una merce, la sicurezza non e’ un optional, a taranto va garantita finalmente la salute e la sicurezza di chi lavora, va bonificata l’area e il territorio inquinato, vanno individuati i reali responsabili e chi li ha protetti “politicamente”
servono un numero sufficiente di rls (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) in ogni reparto dello stabilimento, con piene agibilità e tutele per un intervento preventivo e di controllo efficace non solo per i dipendenti dell’ilva ma anche per tutti coloro che lavorano nelle ditte in appalto; serve all’interno dell’ilva una postazione permanente dei servizi ispettivi e degli organismi di vigilanza in materia di sicurezza; serve un “cambio di passo” rispetto alle tante promesse fatte agli operai e alle loro famiglie, mentre imperano licenziamenti collettivi, cassaintegrazione e diatribe infinite su ipotesi di svendita/ripresa dell’acciaieria; va ridata fiducia all’intera cittadinanza di taranto, serve un impegno coerente, efficace, concreto, continuo per evitare lo stillicidio delle continue morti sul lavoro, sui tumori, neoplasie e malattie contratte sul lavoro e un piano pluriennale di bonifica e disinquinamento del territorio, analogamente a quanto dovrebbe essere fatto in tutti i siti inquinati e degradati in italia.
uno strumento utilizzabile, potrebbe essere l’istituzione di una “procura nazionale” specifica, che assorba le competenze parcellizzate su sicurezza e salute, coordinando le varie strutture pubbliche come fu fatto per il contrasto alle organizzazioni criminali… 
serve un serio impegno, un intervento anche legislativo, in materia di appalti, dalla trasparenza dei bandi di gara e delle manifestazioni di interesse, fino alla verifica e rispetto delle condizioni per chi lavora e per i territori interessati dai grandi appalti di opere pubbliche e dei servizi, sulle condizioni lavorative, salariali, di tutela per far applicare prevenzione-informazione-formazione-addestramento-aggiornamento per tutto quello che riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro.
il comitato 5 aprile di roma e la rete nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro e sui territori, si rendono disponibili ad aprire con le forze politiche, sociali, sindacali disponibili, un percorso per intervenire in concreto sulla questione “appalti di opere pubbliche” e per la piena appicazione delle normative e delle garanzie su salute e sicurezza. 

Comitato 5 aprile di Roma – nodo locale della rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro e sui territori

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