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14 novembre. Sciopero generale anche dei ferrovieri

Per la difesa dell’articolo 18, per le pensioni e contro le politiche reazionarie sul lavoro, i ferrovieri scioperano assieme a tutti i lavoratori italiani.

VENERDI 14 NOVEMBRE 2014 SCIOPERO GENERALE:

TRENI FERMI E BIGLIETTERIE CHIUSE

DA MEZZANOTTE ALLE 21,00

Venerdi prossimo, 14 novembre 2014, si inizia a concretizzare con uno sciopero generale la grande opposizione sociale contro le politiche reazionarie del governo Renzi-Berlusconi. Lo sciopero riguarda e interessa tutte le categorie del settore pubblico e privato; nel settore ferroviario si attua con l’astensione dalla mezzanotte alle 21,00 per tutti gli addetti alla circolazione treni (equipaggi, stazioni, assistenza, biglietterie ecc.) mentre per gli addetti ai turni fissi lo sciopero è per l’intero turno della stessa giornati di venerdì. Da sottolineare che lo sciopero riguarda tutte le imprese ferroviarie. Saranno garantiti, come sempre, i treni previsti dalla legge come servizi minimi. Data la chiusura delle biglietterie i viaggiatori potranno acquistare i biglietti dirretametne sul treno senza il pagamento di alcun sovrapprezzo.

La protesta, proclamata dalla CUB e con modalità diversificate dall’USB, nel settore ferroviario è inoltre sostenuta anche dal CAT che ha invitato tutti i ferrovieri ad aderire.

Per noi è prioritario dare un forte segnale al mondo politico, rispetto alla discussione in atto sulla ‘legge di stabilità’,  finalizzato alla correzione delle norme per l’abbassamento dell’Età Pensionabile vilmente aumentata con la legge Monti-Fornero ed oggi prevista per molti ferrovieri oltre l’aspettativa di vita della categoria. La rivista invita i colleghi a partecipare Il 19 novembre, a Roma, dalle 10, al presidio davanti Montecitorio per far sentire la voce dei ferrovieri che non possono accettare questa grande ingiustizia.

Alla base dello scioipero la difesa dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che salvaguarda dai licenziamenti senza giusta causa e contro le politiche conservatrici e reazionarie sui temi del lavoro annunciate dal governo Renzi-Berlusconi, che con il Job Act porteranno maggiore precarietà, stipendi da fame, distruzione di ogni tutela per i lavoratori di questo paese, nuova disoccupazione e nuove povertà. Tutte conseguenze che rigurdano già – e che in un futuro molto vicino riguarderanno sempre di più – anche i ferrovieri di tutte le qualifiche, anziani e giovani.

E’ diventato necessario, di fronte alle scelte politiche annunciate, tornare a lottare in difesa dei Servizi Pubblici fondamentali a partire dal Diritto alla Salute ed al Diritto alla Mobilità, minacciati dai tagli imposti dalla Legge di Stabilità voluta dal governo per obbedire alle imposizioni delle lobby finanziarie europee.

Ma anche in difesa dello stesso Diritto di Sciopero e del Diritto dei lavoratori di scegliere liberamente i propri rappresentanti sindacali, diritti attaccati dai nuovi vergognosi Accordi sulla Rappresentanza siglati dai sindacati concertativi con Confindustria. Oltre a queste ragioni comuni a tutti, nel nostro settore, in particolare scioperiamo anche in memoria dei Ferrovieri morti sul Lavoro, e per tutelare tutti noi, per una reale cultura della Sicurezza che non subordini la nostra salute e incolumità ai budget di impresa, per la riassunzione dei ferrovieri ingiustamente licenziati per le loro battaglie sulla sicurezza e contro un clima repressivo che colpisce i dissensi dei lavoratori.

Per la soppressione delle disposizioni che consentono di appaltare con contratti temporanei, lavorazioni concernenti la Sicurezza Ferroviaria. Contro lo smembramento delle realtà lavorative operato con i processi di divisionalizzazione e privatizzazione dell’azienda FS, che hanno aperto la strada alla vendita e all’appalto di interi settori e servizi, nella ricerca esasperata del massimo ribasso anche per il costo del lavoro, causando in realtà con la divisione in aree commerciali del personale ferroviario, la moltiplicazione dell’apparato amministrativo e sprechi gestionali ed economici. Un fenomeno apparentemente ‘lontano’ per i dipendenti Fs, ma che in poco tempo potrebbe diventare una drammatica relatà per molti di noi con le ulteriori divisionalizzazioni, dismissioni e le esternalizzazioni di servizi oggi effettuati direttamente da Trenitalia e Rfi.

Per la riduzione dell’orario e dei ritmi di lavoro fortemente aumentati con gli ultimi tre Contratti; per nuove assunzioni a fronte delle gravi carenze di organico oggi coperte lavorazioni aggiuntive e straordinarie.

 Per il rilancio del trasporto Merci/Cargo e la necessità di adeguati investimenti pubblici. Contro un Trasporto Ferroviario iniquo che investe solo nei servizi di alta fascia, dismette il servizio Base/Universale, ridimensiona il servizio metropolitano regionale e riserva alle fasce popolari di questo paese servizi scadenti, sporchi, sovraffollati ed inefficienti.
La nostra rivista prende atto con favore, della convergenza dei sindacati extraconfederali per una battaglia comune e auspica una sempre maggiore untità di intenti per affrontare al meglio e difendere con maggiore efficacia i lavoratori dagli attacchi di stampo autoritario e reazionario di questo governo, il quale ammantandosi di una malintesa aura di ‘nuovismo’ in realtà sta attuando politiche di retroguardia per far piombare tutti i lavoratori in uno stato di sottomissione e subalternità, non solo economica – ma sociale, culturale e finanche psicologica di fronte ai nuovi ‘padroni-imprenditori’, intaccando persino il diritto costituzionale di ricorso alla magistratura in caso di ingiustizia.

Per questo lo sciopero è, e resta, un poderoso strumento democratico per far sentire la nostra voce e partecipare alla vita sociale e politica del Paese.   SCIOPERO !

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