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La lotta paga. La mobilitazione degli inquilini blocca il Decreto Lupi

Gli inquilini delle case popolari riempiono la piazza di Porta Pia. Bloccato il decreto sulla vendita all’asta, avviato un confronto con l’impegno da parte del Ministero delle Infrastrutture a convocare un successivo tavolo per l’utilizzo dei fondi per il risanamento del patrimonio abitativo pubblico.

Questa mattina centinaia e centinaia di inquilini hanno riempito piazza Porta Pia manifestando il loro forte dissenso, sotto la sede del Dicastero delle Infrastrutture, contro la bozza di decreto redatta dal Ministro Lupi riguardante la messa in vendita a prezzi di mercato, tramite l’asta, del patrimonio delle case popolari.

Sono arrivate all’appuntamento fissato alle ore 10,00 folte delegazioni da tutti i quartieri popolari di Roma, molti arrivati con i pullman. Gli inquilini si sono alternati in decine ai microfoni denunciando lo stato di abbandono delle case e dei quartieri periferici. Interventi molto significativi che hanno messo in evidenza come gli inquilini abbiano preso piena consapevolezza che ci sono forze organizzate esterne ai quartieri (come è successo a Tor Sapienza) che vogliono spingerli alla guerra tra poveri che serve solo a speculare sull’emergenza abitativa e a coprire i veri responsabili del degrado e dell’abbandono delle periferie romane.
La manifestazione è stata molto determinata e ha lasciato agli inquilini un senso di riguadagnata unità tra i vari settori popolari,  sintomatico è stato l’applauso all’arrivo del corteo dei Movimenti per il diritto all’abitare che sono arrivati in piazza in centinaia.

Una delegazione è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto del Ministro Lupi, dal nuovo Direttore alle politiche abitative e da altri Dirigenti del ministero. Dopo altre tre ore di confronto la riunione si è conclusa con l’annuncio del congelamento del decreto, di fatto cancellato, che verrà riscritto applicando criteri diversi per la messa in vendita degli alloggi e garantendo tutele  a chi non può acquistare. Abbiamo ottenuto l’impegno alla convocazione per gennaio 2015 di un successivo incontro per conoscere in anticipo il testo del decreto che verrà riscritto e per discutere sull’utilizzo dei 467 milioni che l’art. 4 della legge 80/2014 impegna per la riqualificazione delle case popolari.

L’ASIA-USB giudica positivo il risultato della mobilitazione di questa mattina e invita tutto l’inquilinato a continuare la battaglia contro le dismissioni del patrimonio pubblico, contro il degrado e l’abbandono delle case popolari, per la tutela di tutti gli inquilini, per la cancellazione dell’art. 5 L. 80/2014 e per il finanziamento di un nuovo piano nazionale di edilizia residenziale pubblica.

E’ emerso in modo chiaro che si vuole mettere mano alla gestione dell’edilizia pubblica insistendo su una lettura della funzione di questo importante patrimonio lontana da quelle che sono le reali esigenze delle famiglie. Solo la costruzione di una mobilitazione permanente e la crescita di una rete organizzata degli inquilini può impedire nuove speculazioni sulle nostre vite.

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