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Melfi. I lavoratori rifiutano l’accordo

Domani a Melfi i lavoratori presidiano contro gli accordi firmati recentemente in merito al peggioramento delle condizioni di lavoro degli operai dello stabilimento. Mentre Landini fa appello all’unità nella costituenda “coalizione sociale”, l’opposizione Cgil protesta contro le decisioni della sua casa madre che rimane inerte, aprendo, almeno apparentemente, lo scontro interno.

Domani sarà quindi una giornata tutta da vivere, sia nelle sale della dirigenza FIOM che – soprattutto –  davanti ai cancelli FCA-Melfi, già FIAT.

Un accordo, firmato da Fim-Uilm-Fismic, che trasformerà Melfi in uno dei luoghi di lavoro piu “all’avanguardia” in materia di sfruttamento del lavoro, includendo lavoro su 21 turni, lavoro continuato anche di sabato e domenica mattina, retribuzione al ribasso e disoccupazione strutturale.

L’accordo infatti – non firmato dalla FIOM perché esclusa dal tavolo – è in perfetta linea con il Job’s act, oltre a sancire la normalizzazione di un sistema di lavoro precario, sfruttato e senza margini di contrattazione in positivo. Melfi sarà così la prima fabbrica automobilistica europea a lavorare a ciclo continuo, rubando ai lavoratori anche il week end di riposo (sui turni), per un salario medio netto inferiore agli 800 euro. Rimangono ovviamente inalterate le condizioni di lavoro per quanto riguarda le pause e la mensa a fine turno.

“Il sindacato è un’altra cosa” si appella a “tutto il mondo del lavoro, a tutti i delegati e le delegate del gruppo Fca, alla segreteria nazionale Fiom e a tutto il sindacalismo conflittuale e a quello sindacale, dalla dirigenza CGIL al sindacalismo conflittuale… ai movimenti sociali ed alle forze politiche”, per mettere in campo un tentativo di ripresa del conflitto e la solidarietà a tutti quei lavoratori che non hanno accettato quell’accordo e che hanno chiesto senza successo di poter votare quell’accordo, e che da mesi presidiano i cancelli ogni week end.

 

L’appello del “Sindacato è un’altra cosa”:

AI CANCELLI DELLA SATA PER LA DIGNITA’ DEL LAVORO

Decine e decine di lavoratori e lavoratrici della Sata di Melfi ogni sabato e domenica, da due mesi, scioperano contro le comandate imposte da Marchionne e dall’accordo vergognoso firmato dai sindacati complici.

L’ACCORDO E’ STATO DURAMENTE CONTESTATO DAI LAVORATORI
Ancora una volta ai lavoratori viene scippata la possibilità di decidere sugli accordi che li riguardano. Nonostante la bocciatura fisica delle assemblee di fabbrica l’accordo continua ad essere applicato. Ancora una volta c’è chi decide sulla pelle dei lavoratori delle linee.

QUEL’ACCORDO VA CANCELLATO

Sabato 14 marzo saremo davanti ai cancelli della Sata di Melfi a sostenere le lavoratrici e i lavoratori che dicono no ai 20 turni, no a fare di questo stabilimento automobilistico uno di quelli a più alto tasso di sfruttamente del lavoro umano a livello mondiale nel settore. Contrastare questo modello significa impedire che lo stesso si generalizzi in tutto il mondo Fca e in tutto l’indotto. Significa lottare contro la filosfia del Jobs Act, del regime della ricattabilità che vogliono imporre. Chiediamo che i firmatari dell’accordo sui 21 turni ritirino la firma.

C’E’ UN’INGIUSTIZIA SOCIALE NON PIU’ SOSTENIBILE
Il lavoro è sempre più faticoso, peggio pagato e precario mentre cresce e diventa strutturale la disoccupazione. Tutto è scaricato su chi lavora, mentre le retribuzioni dei grandi manager raggiungono cifre scandalose!!!

BISOGNA LAVORARE PER VIVERE NON VIVERE PER LAVORARE!!!

Facciamo appello a tutto il mondo del lavoro, a tutti i delegati e le delegate del gruppo Fca, alla segreteria nazionale Fiom e a tutto il sindacalismo conflittuale. Ci appelliamo ai movimenti sociali ed alle forze politiche. Costruiamo insieme una grande giornata di lotta contro il lavoro di sabato e il lavoro domenicale.

sindacatoaltracosa

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