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Lavoratori Cna in sciopero in Campidoglio, poi assemblea con Usb

Lavoratrici e lavoratori della Confederazione Nazionale Artigianato sono scesi in sciopero e stanno raggiungendo in massa l’Assemblea pubblica dei delegati del commercio indetta oggi dall’USB a Roma, nella sala del Carroccio in Campidoglio, dove sono attese delegazioni da tutte le regioni d’Italia, a partire dalle ore 11.00.

I lavoratori, protagonisti di un corteo improvvisato, indossano magliette rosse con su l’hashtag #nonamiespese, ad esprimere la netta contrarietà alla firma di un contratto bidone, e sono preceduti da un grande striscione che evidenzia la vertenza nei confronti della CNA.

 “Non ci poteva essere miglior risposta alla convocazione di questa assemblea”, dichiara Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato. “Mentre giungono delegazioni da tutte le regioni, incluse Sicilia e Sardegna, questo sciopero mette in evidenza il disagio vissuto dagli oltre 3 milioni di lavoratori interessati dal peggior rinnovo contrattuale di sempre”.

“La disdetta unilaterale da parte della CNA del Contratto Integrativo Aziendale – prosegue il sindacalista USB – nonché la mancata retribuzione di alcune competenze contrattuali e l’inadeguato inquadramento professionale, sono alla base della protesta, ma molte di queste rivendicazioni potrebbero essere vanificate dalla sopravvenuta firma del contratto nazionale”.

“Questo rinnovo – attacca Iacovone – sancisce la fine degli ancora pochi diritti rimasti per gli addetti del settore, abbassando gli standard di sicurezza nei luoghi di lavoro, rendendo i lavoratori sempre più precari e ricattabili. L’USB Lavoro Privato riparte da questa Assemblea Nazionale dei delegati affinché i milioni di donne e uomini del commercio prendano voce, abbiano una rappresentanza vera e rilancino le mobilitazioni per imporre alle controparti il proprio punto di vista”.

“I lavoratori della CNA troveranno ad aspettarli tanti delegati del commercio e uno striscione: #dallaparteDisimona, dedicato alla lavoratrice del commercio affetta da una grave patologia, licenziata per il superamento del periodo di comporto e ancora non reintegrata. Quello striscione – conclude Francesco Iacovone – sarà a sollecitare le forze politiche per giungere rapidamente a misure che fermino lo stillicidio di licenziamenti di malati affetti da patologie oncologiche e da altre malattie gravi e invalidanti”.

 

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