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Scuola. Oggi lo sciopero generale contro i diktat di Renzi

Usb, Anief, Unicobas hanno convocato per venerdi 24 aprile lo sciopero generale della scuola contro il disegno di legge di riforma presentato dal governo Renzi. L’appuntamento è alle ore 10,00 in piazza della Repubblica per la manifestazione nazionale a Roma. Sempre alle 10.00 ma direttamente sotto il Miur scioperano e manifestano i lavoratori Ata, ex Lsu, che lavorano nei servizi scolastici. Infine dalle ore 15.00 è previsto un sit-in davanti Montecitorio.

I lavoratori della scuola nel loro complesso dunque dicono no alle prospettive di mancato sblocco degli scatti stipendiali, di attribuzione al dirigente scolastico del potere di nomina, di trasferimento e di aumenti stipendiali del personale. Inoltre, il piano di assunzioni non risolve il problema del precariato. E’ stata presentata una lunga piattaforma unitaria di richieste, per bloccare l’approvazione del testo ora all’esame del Parlamento. Intanto in rete sta dilagando la parola d’ordine “Chi non sciopera il 24 è amico di Renzi”.

“Le letterine di Renzi agli insegnanti, in cui il premier ci ‘spiega’ il Ddl scuola, insultano la nostra intelligenza e confermano la necessità di scioperare oggi”, osserva Francesco Bonfini, dell’USB Scuola. “Il governo ha avuto tutto il tempo per confrontarsi davvero con i lavoratori della scuola, ma ha preferito accordarsi con i dirigenti e costruire la messa in scena di un rapporto che non c’è”. “Poco credibili e irrilevanti i ritocchi proposti dalla mansueta minoranza interna al PD – prosegue Bonfini – abbiamo già assistito a questo teatrino durante l’iter parlamentare del jobs act,  con la finta opposizione da parte dei sindacati concertativi a giochi ormai fatti. Il finale della rappresentazione lo conosciamo già, e prevede modifiche inconsistenti che serviranno solo a giustificare l’esistenza di quei soggetti”.

“Il Ddl sulla ‘buona scuola’ ha un impianto inaccettabile – sottolinea il rappresentante USB – e per questo va semplicemente ritirato. Occorre piuttosto aprire un confronto per l’immediata stabilizzazione dei precari, con diritti certi, la restituzione della quota di salario sottratta con 7 anni di blocco contrattuale ed il ripristino di 200.000 mila posti di lavoro nelle nostre scuole, tanto per cominciare”. Aggiunge Bonfini: “E’ questo il messaggio che l’USB consegna al Governo con lo sciopero di oggi, insieme ad Anief, Unicobas e molte altre sigle sindacali alternative. Il resto, a partire dalla tardiva mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda su posizioni molto arretrate, sono chiacchiere da bar che vanno avanti da anni e che i lavoratori della scuola stanno imparando a non considerare”. “Nello sciopero e nelle piazze di oggi si realizza il fronte sindacale unitario alternativo che, a dispetto dei boicottaggi, costituisce la principale preoccupazione del Governo e dei sindacati concertativi”, conclude Bonfini.

Nel corteo che questa mattina alle 10.00 partirà da piazza della Repubblica a Roma, sfilerà con i lavoratori della scuola anche una delegazione di precari dei Vigili del Fuoco, mentre alla stessa ora al MIUR saranno in presidio gli ex-Lsu Ata, a denunciare gli effetti delle esternalizzazioni dei servizi scolastici, per la reinternalizzazione e assunzione ATA. Si prosegue nel pomeriggio con un presidio davanti alla Camera, dalle ore 15.00.

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