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Roma. Le educatrici continuano la mobilitazione contro i licenziamenti decisi dal Comune

Rischiano di essere licenziate in massa circa 5.000 fra educatrici degli asili nido ed insegnanti delle scuole per l’infanzia di Roma Capitale che hanno superato trentasei mesi di contratto a tempo determinato. L’amministrazione capitolina le esclude infatti dal nuovo bando per la copertura dei posti vacanti, interpretando in modo illegittimo la norma che prevede un limite temporale al cumulo dei contratti a tempo determinato per impedire abusi.

Nonostante la sentenza Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha sanzionato l’Italia per un uso distorto dei contratti a tempo determinato,  Roma Capitale preferisce mettere a rischio i servizi e mandare a casa le lavoratrici piuttosto che incalzare il Governo per un piano straordinario di assunzioni, che infranga la politica di austerità e di tagli imposta dall’Unione europea anche attraverso la riduzione degli organici e il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego.  

L’USB Pubblico Impiego è pronta a sostenere in tutti i modi la vertenza delle lavoratrici di Roma Capitale ed esprime forte preoccupazione in quanto molte altre amministrazioni comunali potrebbero seguire l’esempio di Roma, mettendo a rischio decine di migliaia di posti di lavoro. Pertanto l’USB P.I. ha chiesto un incontro urgente al ministro Marianna Madia, mentre la struttura nazionale della USB Enti Locali ha chiesto di incontrare il Presidente dell’ANCI Piero Fassino.

“Si è concluso da poco il confronto convocato tra le organizzazioni sindacali e l’Assessore alla Scuola di Roma Capitale sulle drammatiche ricadute occupazionali derivanti dall’emanazione dei bandi di ferragosto effettuati dall’Amministrazione capitolina che licenziano le precarie storiche con più di 36 mesi di contratto a tempo determinato alle spalle. Nel corso dell’incontro un’ampia delegazione delle precarie presenti in presidio a Capitan Bavastro è intervenuta all’interno della sala riunioni per far sentire direttamente all’Amministrazione le voci di disperazione delle educatrici e insegnanti messe alla porta dal Comune di Roma.” scrive la Usb in un comunicato.

“Pur apprezzando l’impegno dell’Assessore Rossi Doria a trovare una soluzione analoga a quella individuata per i precari delle scuole statali e prendendo atto dell’apertura del tavolo di confronto permanente sul personale supplente, USB registra il mancato ritiro dei bandi che avrebbe sgomberato il campo dal possibile licenziamento di 5000 precarie e avrebbe permesso di avere più tempo per giungere alla soluzione che rispetti la sentenza della corte di giustizia europea per la stabilizzazione del precariato storico.” – dichiarano Cinzia Conti e Massimo Reggio di USB di Roma Capitale presenti al tavolo sindacale
“Si è registrata l’affermazione di stato di crisi per i servizi educativi per i bambini 0 – 6 anni nella città di Roma – concludono Conti e Reggio -, USB prosegue la mobilitazione permanente, a partire da domani alle 14 in piazza del Campidoglio e non la concluderà fino a quando non saranno salvaguardati tutti i posti di lavoro e avviati i percorsi di stabilizzazione occupazionale di tutte le precarie storiche dei nidi e delle scuole dell’infanzia.”

 

 

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