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Al Colosseo inglese invece si può fare…

Anche il giornale di Marchionne, ovvero La Stampa ha chiarito che quella tesa ai lavoratori del Colosseo è stata una trappola del governo, già da tempo intenzionato ad eliminare il diritto di sciopero ovunque ma bisognoso di una vigliacchissima “operazione di comunicazione” per rendersi popolare a basso costo.

Lo scandalo per la chiusura di due ore di alcuni siti archeologici è stato supportato con il solito, provinciale e falso argomento che “non accade da nessuna parte”. Solo come esempio, vi diamo qui un caso emblematico, nella Gran Bretagna svenduta da Cameron, in un museo non proprio secondario. Seguono foto dal Louvre e altri siti famosi, dove lo sciopero – anche a oltranza o per più giorni – è considerato normale.

Regno Unito: sostegno ai lavoratori in sciopero della National Gallery a Londra

Il personale della National Gallery di Londra, organizzati da un sindacato affiliato all’ Internazionale dei Servizi Pubblici (ISP), il Sindacato dei Servizi Pubblici e Commerciali, è in sciopero da febbraio 2015 in seguito alla decisione della galleria di privatizzare due terzi
del personale, tra cui coloro che si occupano dei dipinti e aiutano sei milioni di visitatori l’anno della galleria. In mancanza di negoziati positivi, il Sindacato dei Servizi Pubblici e Commerciali ha avviato uno sciopero ad oltranza nei confronti dei piani di privatizzazione della galleria e delle conseguenze che questi avranno. L’azione si è
intensificata perché la galleria ha annunciato la nomina di un’azienda privata di vigilanza, Securitas, per la gestione dei visitatori e dei servizi di vigilanza con un contratto di cinque anni del valore di 40 milioni di sterline. Saranno colpiti circa 300 assistenti della
galleria che custodiscono i dipinti e aiutano i visitatori. Non lavoreranno più per la galleria ma lavoreranno, invece, per Securitas. Sul suo sito web, Securitas dichiara di proporre un servizio poco costoso perché “è in grado di pagare il personale ad un tasso inferiore”. La rappresentante del personale del Sindacato dei Servizi
Pubblici e Commerciali, Candy Udwin, è stata sospesa quando è iniziato lo sciopero e poi è stata licenziata. Il suo ricorso contro il licenziamento è stato respinto dalla galleria nonostante il parere del Tribunale del lavoro nell’ambito del procedimento cautelare avesse
riconosciuto che probabilmente era stata licenziata ingiustamente a causa della sua attività sindacale. Per favore, inviate un messaggio al nuovo direttore della galleria, Gabriele Finaldi, chiedendogli di
cercare una soluzione a questa annosa controversia.

da http://www.labourstartcampaigns.net/

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