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C’è ancora il diritto di sciopero nell’Unione Europea? Conferenza a Roma della Fsm

L’USB Trasporti – Dipartimento Internazionale e l’Ufficio Europeo del WFTU (Federazione Sindacale Mondiale) organizzano il dibattito pubblico “Nell’Unione Europea è vietato scioperare”, che si terrà il prossimo 5 novembre a Roma, presso il Centro Congressi Palazzetto delle Carte Geografiche, in Via Napoli 36, dalle ore 15.00.

Al dibattito parteciperanno esponenti dei sindacati Trasporti della CGT (Francia), della RMT (Gran Bretagna), del PA.ME (Grecia), e dell’USB  (Italia).

L’aggressione ai diritti dei lavoratori e allo stato sociale, in atto in tutta l’Unione Europea, sta passando anche attraverso l’attacco allo strumento con il quale quei diritti e quello stato sociale sono stati conquistati: l’esercizio del diritto di sciopero.  I lavoratori e le organizzazioni sindacali dei trasporti sono uno dei principali obiettivi per minare questo diritto, anche perché quello dei trasporti è il settore dove con maggiore ferocia si dispiegano gli effetti delle privatizzazioni, delle liberalizzazioni e degli appalti.

Partendo dal recente ed eclatante caso della Gran Bretagna, nei paesi UE sono in progressiva estensione provvedimenti di legge che riducono drasticamente, se non cancellano, gli spazi per l’esigibilità dello sciopero, nei trasporti oltre che in tutti i servizi pubblici. Provvedimenti di legge che l’Unione Europea vorrebbe tradurre in direttive per imporne l’applicazione in tutti gli Stati Membri.

In Italia, dal 1990 in poi, sono stati approvati successivi provvedimenti di legge che hanno ridotto sempre di più l’esercizio del diritto di sciopero, fino ad arrivare alla situazione attuale dove, nei fatti, è quasi impossibile scioperare. Ma evidentemente questo non basta a chi vuole a fermare le lotte dei lavoratori e l’organizzazione del conflitto: la Commissione Lavoro del Senato si appresta a discutere tre proposte di legge che prevedono il trasferimento della titolarità del diritto di sciopero dal singolo cittadino/lavoratore alle Organizzazioni Sindacali, violando uno dei principi basilari della nostra Costituzione.

Per tali ragioni il dibattito pubblico, organizzato dall’USB con gli esponenti tra i principali sindacati dei trasporti europei, intende discutere insieme come costruire un fronte comune per fermare questa aggressione e per rilanciare in tutta Europa le lotte per la difesa dei trasporti e dell’occupazione.

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