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Roma. Il corteo del 20 novembre si farà. Sciopero generale nei servizi pubblici e tre manifestazioni

Grazie ad una lunga discussione con la Questura di Roma, si è finalmente sbloccata la complicata situazione che aveva portato al divieto di svolgere il corteo per le vie della Capitale il prossimo venerdì 20 novembre, durante lo sciopero generale del lavoro pubblico proclamato dalla USB, con manifestazioni interregionali indette anche a Milano e Napoli. “Non è il percorso che avevamo richiesto – riferisce Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo Nazionale USB – ma abbiamo deciso che si poteva trovare una soluzione che garantisse il diritto a manifestare  anche a Roma e non turbasse eccessivamente il delicato equilibrio della capitale”.
Leonardi sottolinea che “Il corteo romano partirà quindi alle 9.30 dal Colosseo, via di San Gregorio, anche per marcare la totale contrarietà al decreto che inasprisce la regolamentazione del diritto di sciopero varato dopo il ‘caso Colosseo’, e raggiungerà il Senato dopo essere passato sotto le finestre del Campidoglio”. I lavoratori del Colosseo, ricordiamo, avevano indetto una regolare e legittima assemblea sindacale per affrontare il mancato pagamento del lavoro straordinario da moltissimi mesi. Il Governo Renzi intanto non ha ottemperato all’ordine della Corte Costituzionale di rimuovere il blocco della contrattazione nel pubblico impiego ed anzi ha lanciato una campagna di intimidazione approvando per decreto legge la restrizione del diritto di astensione collettiva dal lavoro nei beni culturali e preannunciando per tutti l’introduzione a breve di pesanti limitazioni del diritto di sciopero e alla contrattazione collettiva.

I lavoratori pubblici non rinnovano i contratti da 6 anni e quelli del lavoro privato combattono ogni giorno contro licenziamenti, disoccupazione, mentre per tutti aumenta la precarietà e salari e pensioni sono sempre più da fame. Renzi, attraverso le proposte parlamentari dei suoi fedeli Ichino e Sacconi, tenta in questi giorni di dare un colpo mortale al Diritto di Sciopero trasformando un diritto soggettivo del lavoratore costituzionalmente garantito in una prerogativa sindacale e in alcuni settori limitandolo al punto da renderlo inesigibile. Leonardi sottolinea che: “La USB, nell’esprimere soddisfazione per la soluzione trovata, mantiene un giudizio profondamente negativo sulla Direttiva Prefettizia che intenderebbe regolare lo svolgimento delle manifestazioni a Roma e che rischia di essere ulteriormente inasprita con l’inizio del Giubileo”. “Ora che il corteo c’è, sarà riempito da lavoratrici e lavoratori pubblici, che faranno arrivare forte la protesta contro la Legge di stabilità del governo Renzi fin sotto il Senato”, conclude Leonardi.

 

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