Menu

Ferrovieri. Il voto per le Rsu cambia lo scenario sindacale

I dati definitivi confermano il grande risultato di USB Lavoro Privato alle elezioni RSU/RLS del Gruppo FS. Abbiamo detto che “si cambia!” e rispetteremo questo mandato.

Dopo un lungo e incredibilmente laborioso spoglio durato 7 giorni, nella serata di venerdì sono arrivati i dati ufficiali degli RSU e RLS eletti delle società del Gruppo FS, che confermano e avvalorano la valutazione positiva espressa da USB a caldo all’arrivo dei primi dati ufficiosi una settimana fa.

USB elegge RSU e RLS in tutte le sei regioni, da nord a sud del Paese, dove ha presentato le proprie liste, ottenendo nelle rispettive Unità Produttive risultati ottimi, in molti casi clamorosi, come in alcuni collegi di Trieste, Gorizia, Bologna, Roma, Pisa, Livorno, Napoli, Bari, dove si è attestato come primo o secondo sindacato.

Abbiamo avuto la nostra affermazione nelle due principali società del Gruppo FS, RFI e Trenitalia, in particolare nelle infrastrutture e “nodi” così come negli equipaggi regionali del Friuli Venezia Giulia, dell’Emila Romagna, della Toscana, del Lazio, della Campania e della Puglia.

In attesa di conoscere i dati generali sul numero di voti espressi, considerando le 13 unità produttive dove eravamo presenti, USB elegge circa il 7% per gli RSU eletti (che salirebbe al 12% tenendo conto dei collegi dove eravamo presenti), mentre per l’RLS, da sempre figura considerata molto importante dai ferrovieri, il dato vede la nostra Organizzazione addirittura al 18% (il 30% nei collegi dov’erano presenti nostri candidati).

Vale la pena ricordare come in Calabria è stato impedito a USB di partecipare alle elezioni da un cavillo burocratico che abbiamo impugnato presso il comitato dei garanti, mentre abbiamo contestato formalmente i risultati su due collegi in Friuli e Lazio dopo aver rilevato evidenti irregolarità.

USB affrontava per la prima volta questa sfida, scontrandosi con un sistema di potere fortemente consolidato da anni di sindacalismo complice di Cgil, Cisl e Uil, esplicato in modo esemplare in un regolamento elettorale cavilloso e burocratico che escludeva a priori la partecipazione di sigle sindacali come la nostra dalle commissioni di garanzia nazionali e territoriali.

Ha affrontato questa sfida, partendo da difficoltà organizzative, da inesperienza, dallo scetticismo di alcune regioni dove non siamo riusciti a presentare le nostre liste e con un struttura delle Ferrovie reduce da anni di feroce discriminazione da parte della dirigenza del Gruppo FS.

Nonostante questo, la scelta di mettersi in gioco, partendo dall’impegno e dal supporto di tutta l’Organizzazione, dalla passione e abnegazione del corpo militante dei ferrovieri, ha colto un risultato tutt’altro che scontato: l’irruzione di USB con piena dignità nel panorama sindacale di una delle aziende più grandi e strategiche italiane.

Non ci facciamo illusioni: siamo perfettamente coscienti che i delegati RSU e RLS sconteranno i pesanti limiti imposti dal nuovo accordo sulla rappresentanza pienamente recepito nel Gruppo FS, per non parlare del nuovo attacco al diritto di sciopero, ma oggi il sindacalismo di opposizione dispone di una struttura di delegati RSU e RLS diffusa su molte regioni sul quale costruire un dissenso organizzato, concreto e credibile.

Non è un punto di arrivo ma il necessario punto di partenza.

Se un treno non si mette in marcia non potrà mai arrivare a destinazione.

Questo è un segnale su cui invitiamo a riflettere quelle forze e quei lavoratori che, pur condividendo l’opposizione all’attuale disastroso sistema sindacale, hanno fatto legittime scelte diverse ma che riteniamo non abbiano pagato alla luce dei risultati emersi anche riguardo la partecipazione al voto.

USB Lavoro Privato ha chiesto il voto su una piattaforma che parlava di opposizione alla privatizzazione, per la sicurezza come priorità dei ferrovieri, contro orari e turni di lavoro insostenibili, per un vero rinnovo contrattuale, contro la riforma Fornero, per la riduzione dell’orario di lavoro, per il reintegro dei licenziati e per la democrazia sindacale, ottenendo un mandato da molti lavoratori.

USB Lavoro Privato ha chiesto il voto con la parola d’ordine “si cambia!”, e questo impegno intendiamo rispettarlo.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *