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Livorno: due disoccupati protestano sul tetto del Comune

Hanno passato più di sette ore sul tetto del comune di Livorno due lavoratori, Angelo e Alfred, che hanno perso recentemente il loro posto di lavoro. La protesta era iniziata ieri mattina, un modo per richiamare l’attenzione delle istituzioni cittadine e regionali sul problema della disoccupazione che coinvolge ormai 30 mila persone solo nella provincia di Livorno. 
I due attivisti, sostenuti dai membri dal comitato dei precari e dei disoccupati dell’Asia Usb che in strada davanti al Comune gridavano slogan e sventolavano bandiere, hanno voluto così chiedono alle istituzioni un intervento per il sostegno al reddito e interventi urgenti dal punto di vista economico. “Per quanto riguarda Livorno – ha detto Giovanni Ceraolo, uno dei responsabili dell’Asia Usb di Livorno – é finito il tempo delle chiacchiere, servono risposte immediate su occupazione e sulla proposta di reddito di cittadinanza regionale”.
“Evidentemente la montagna di discorsi intorno al problema disoccupazione, partorita negli ultimi mesi, è servita veramente a poco. Al di là delle belle parole migliaia di livornesi e di stranieri, dopo aver lavorato per anni contribuendo al benessere di tutti, si trovano ora senza un reddito e senza neanche la possibilità di sopravvivere. Serve una risposta urgente ed immediata”, dicono dal Comitato disoccupati e precari Asia-Usb.
La denuncia del Comitato entra nei particolari e attacca la classe politica locale e nazionale: “La strategia dei “tappeti rossi” nei confronti delle aziende, portata avanti dal governo e sostenuta sul locale anche da diversi sindacati tra cui la Cgil  Livornese, non ha portato risultati. Alcuni dati recentissimi pubblicati dalla banca D’Italia lo dimostrano in maniera chiara. Non è spendendo miliardi di euro in incentivi e regali alle aziende che si crea conseguentemente occupazione. Anche in Toscana l’unica strategia messa in campo dal PD e da Rossi, sostenuta dai sindacati confederali, sembra essere quella sostenere direttamente e indirettamente le aziende in fantomatici investimenti senza pretendere nulla in cambio.  Sicurezza dei posti di lavoro, diritti, salario, sicurezza ? Nulla”.
E ancora: “Il progetto della Darsena Europa ne è un esempio lampante. E’ chiaro a tutti che per andare avanti servono posti di lavoro veri e servono interventi urgenti dal punto di vista economico. Ma è altrettanto chiaro che le migliaia di livornesi e residenti hanno bisogno di un sostegno economico immediato”. 
Cosa chiede il Comitato Asia-Usb? “Che si prenda atto della strategia sbagliata messa in campo fino ad ora e che i soldi pubblici ( che evidentemente ci sono)  siano utilizzati per un vero progetto di reddito di cittadinanza regionale. L’amministrazione locale deve farsi carico di portare avanti una proposta di questo tipo mettendo in campo qualsiasi strumento a disposizione. Livorno non ha bisogno di aziende che sfruttano la nostra manodopera fino a quando conviene e che poi spariscono. Non ha bisogno di cattedrali nel deserto, di altre aree residenziali e commerciali al posto dei vecchi siti produttivi. Chiediamo un cambio di rotta radicale nella gestione di questa città. Basta clientelismo e mancanza di trasparenza nelle assunzioni. Livorno ha urgente bisogno di rompere veramente con il passato e non solo di facciata”.
Ma da Firenze non arrivano risposte esaustive. «Dalla Regione ci hanno fatto sapere – ha informato in serata il Comitato che sostiene la mobilitazione dei due disoccupati – che sono disposti ad incontrare i disoccupati e le vertenze solo a Firenze. Prendiamo atto dello scarso interesse che la Regione e il Pd hanno nei confronti di Livorno e ci organizzeremo in altre maniere e con altre iniziative di lotta». 

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