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Reggia di Caserta. Una montatura come quella al Colosseo

Il Direttore permane nella struttura fino a tarda ora, senza che nessuno abbia comunicato e predisposto il servizio per tale permanenza. Tale comportamento mette a rischio l’intera struttura museale”: questa l’affermazione contenuta nel comunicato intersindacale dei lavoratori della Reggia di Caserta, che ha scatenato il putiferio contro il lavoratori e le rappresentanze sindacali.

È evidente la strumentalizzazione di chi ha gridato allo scandalo, strumentalizzazione sempre finalizzata a puntare il dito su lavoratori e sindacati, sempre pronta a contrapporre chi lavora poco e chi invece lavora “tanto” per il bene della collettività.  Poco importa se questo “lavorare tanto”   non produca risultati tangibili, o se, viceversa, produca  solo  problemi di vigilanza,  sicurezza e funzionalità nell’intera struttura, come hanno segnalato  i sindacati della Reggia.

Ci saremmo aspettati una seria verifica della denuncia fatta nell’interesse di uno dei più importanti siti artistici e culturali del nostro Paese. Invece ecco un’enorme montatura mediatica, che fa il paio con quella messa in atto nei confronti dell’assemblea del Colosseo di qualche mese fa.

Continuiamo a prendere atto che pur di far apparire necessario agli occhi dell’opinione pubblica il processo di privatizzazione che investe anche il settore dei Beni Culturali ed Artistici, non si prendano neanche in considerazione le denunce di chi quotidianamente in quei siti opera,  tra le mille difficoltà  non risolte neanche da un Direttore che lavora fino a notte tarda.

L’USB Pubblico Impiego, invece, queste denunce le ascolta e le fa proprie, invitando tutte le nostre strutture sindacali a continuare su questa strada e a non lasciarsi intimorire dal clamore mediatico. I fatti ci danno ragione.

 

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