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Sanità Lazio. Ancora licenziamenti nella sanificazione

USB, 75 lavoratori a casa, gli ospedali rimangono sporchi e Zingaretti si gira dall’altra parte

Completamente fallito l’incontro di questa mattina in Prefettura tra la Cabina di Regia della Regione Lazio, la ASL Roma 2, i dirigenti della MA.CA. srl e le parti sociali.

Mentre al tavolo si discutevano i 53 licenziamenti già effettuati dall’azienda di pulimento, ai lavoratori in presidio in piazza SS. Apostoli arrivavano via sms le comunicazioni di altri 18 licenziamenti.

Al tavolo intanto si procedeva al reciproco scaricabarile: l’azienda appaltatrice segnalava la riduzione dei servizi  predisposta dalle ASL, giustificando pertanto la riduzione del personale; la direzione amministrativa della Asl Roma 2 sosteneva che non c’erano state ripercussioni sul servizio e che sarebbero in corso verifiche e monitoraggi. La Regione, presente al tavolo con il Dott. Schiavetti, rimandava alle ASL ogni decisione.

Secondo l’USB, un rimpallo disgustoso di responsabilità di fronte all’evidenza di un peggioramento verticale del servizio in ospedali importanti della capitale come il CTO, il Sandro Pertini, il Sant’Eugenio o il San Giovanni. Sale operatorie non più sanificate a dovere e una continua politica di risparmio che sta ricadendo sulle spalle dei pazienti e dei lavoratori.

Inaccettabile, peraltro, che i tagli vadano a ledere diritti fondamentali come quello alla salute e che i più colpiti siano proprio le fasce più povere dei lavoratori, con stipendi di fame e mesi e mesi di arretrati non ancora percepiti.

Per l’USB la difesa di questi lavoratori non è una vicenda soltanto sindacale ma mette in evidenza l’attacco che stanno subendo diritti costituzionali di grande rilevanza: difendere il diritto al lavoro e ad un salario certo ancora una volta è una battaglia che ci riguarda tutti.

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