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Braccianti. Accordo tra Usb e il Comune di Venosa (Basilicata)

Sistemazioni abitative, servizi, iscrizione anagrafe e tavolo per diritti sindacali

Si è concluso nella serata di ieri, con importanti risultati in termini di diritti e dignità per i lavoratori, l’incontro tra la Regione Basilicata, il Comune di Venosa e l’USB,  che si è svolto a Potenza in concomitanza con la manifestazione dei braccianti agricoli, organizzata sotto la sede regionale dall’USB di Venosa, dalla Chiesa Evangelica Metodista di Venosa, dall’USB Basilicata, dall’Osservatorio migranti e da varie associazioni locali, laiche e religiose.

I risultati ottenuti e messi a verbale  riguardano nello specifico: una sistemazione abitativa per i braccianti stagionali entro e non oltre la fine della prossima settimana, con l’aperura del Centro di accoglienza,  garantendo i servizi indispensabili anche di tipo sanitario; l’approvazione, da parte del Comune di Venosa, della delibera contenente l’istituzione di un indirizzo virtuale ai fini dell’iscrizione nel registro dell’anagrafe e per il rinnovo dei permessi di soggiorno; l’attivazione di due presidi ambulatoriali con cadenza settimanale presso l’ospedale di Venosa e il Punto salute a Palazzo San Gervasio.

La Regione Basilicata si è impegnata a convocare un tavolo, con la partecipazione delle associazioni dei datori di lavoro e delle organizzazioni sindacali, in merito al rispetto e all’applicazione delle normative sul lavoro sotto ogni profilo e per combattere la filiera dello sfruttamento.

Inoltre la Regione Basilicata verificherà le modalità operative più idonee per il trasporto dei braccianti, dai luoghi di abitazione  ai luoghi di lavoro e verso il centro città, e si impegna a trovare una sistemazione abitativa, entro la fine della prossima campagna di raccolta, per i braccianti agricoli che vivono stabilmente a Venosa durante il periodo invernale.

“Questo risultato, che andrà comunque monitorato nella sua attuazione, è il frutto della determinazione e della presa di coscienza dei lavoratori, non più disposti ad essere trattati come schiavi”, è il commento dopo la firma dell’accordo di Aboubakar Soumahoro, dell’Esecutivo nazionale USB.

“Non ci basta più sentir dire che il contributo dei braccianti è fondamentale nella filiera agricola italiana, quanto poi constatiamo che la stessa filiera è un castello costruito sullo sfruttamento dei lavoratori a vari livelli. Motivo per cui abbiamo avviato questo percorso organizzato, che intendiamo portare in tutte le regioni italiane, in relazione al tessuto produttivo e sociale dei territori”, ha concluso il sindacalista.

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