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Roma. Sciopero rinviato – una sigla conferma – e polemiche

Lo sciopero dei trasporti Atac in programma per venerdì 20 è stato rinviato al 31 maggio. La decisione, spiegano i sindacati promotori (USB, Faisa Confail, Sul CT, UTL e Orsa) è scattata dopo che il  prefetto Gabrielli, con un’ordinanza, ha ridotto la durata della protesta, inizialmente fissata in 24 ore, a sole 4. La protesta rinviata avrà “identiche modalità attuative”, annunciano i sindacati, cioè l’intera giornata con le fasce di garanzia da inizio servizio alle 8.30 e dalle 17.00 alle 20.

Il sindacato Cambia-menti M410 ha invece deciso di confermare la protesta di 4 ore, dalle 8,30 alle 12,30. Su facebook la presidente Micaela Quintavalle: “Alla luce della Ordinanza prefettizia n. 162379 del 18 maggio 2016 il sindacato CAMBIA-MENTI M410 intende manifestare la contrarietà a tale disposizione. Nonostante si fosse provveduto a rimodulare la durata dello sciopero ESCLUSIVAMENTE dalle 20 a fine servizio, per cercare di dar “voce” questa volta anche a quei lavoratori che prestano servizio nei turni serali, il Prefetto ha ritenuto opportuno salvaguardare il giusto diritto alla mobilità. Su tale principio ha ritenuto doveroso limitare una proclamazione di sciopero di 24 ore ad una diurna dalle ore 8.30 alle 12.30 nonostante tutte le OO.SS. intervenute in sede di conciliazione non avessero dato disponibilità. CAMBIA-MENTI M410 non intende assecondare un sistema che ogni giorno sembra voler limitare un diritto costituzionalmente garantito,nonostante si rispettino le procedure stabilite dalle normative vigenti. In conclusione, invitiamo i nostri iscritti e simpatizzanti a svolgere regolarmente il proprio servizio e a non aderire allo sciopero, in quanto nei limiti in cui è stato imposto, a noi appare piuttosto la NEGAZIONE DI UN DIRITTO”.

“Con  le ormai consuete scuse dei pellegrini ed il concomitante sciopero della scuola, il Prefetto aveva ridotto lo sciopero in Atac a quattro ore. In questo modo lo sciopero sarebbe stato pressoché annullato” osserva Gianfranco De Benedictis, dell’USB Lavoro Privato “perché i lavoratori debbono portare a termine le ultime partenze, che vanno garantite fino al termine della prima fascia di garanzia, e rientrare in servizio prima delle 12.30, in modo  da consentire la riattivazione del servizio”.

L’Unione sindacale di base, in una nota aggiunge: “Non bastano però le restrizioni dell’‘intesa giubilare’, che peraltro noi non abbiamo sottoscritto. Ora la Commissione di Garanzia vuole imporre ulteriori limitazioni, di cui vorrebbe comunque l’esigibilità anche a fronte di un pare contrario dei sindacati. Per questo l’ USB, a fronte dell’ennesimo attacco al diritto di sciopero, si riserverà di valutare tutte le azioni possibili a difesa della costituzione e dei lavoratori” conclude De Benedictis.

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