Menu

“Garanzia giovani è una truffa”. Protesta al Ministero del Lavoro

Le liste dei disoccupati di alcuni municipi della periferia romana, precari dell’Isfol (ente di ricerca che si occupa della formazione/lavoro) insieme alla Usb, hanno protestato questa mattina davanti al ministero del Lavoro in via Veneto. A seguito del blitz con cui i manifestanti sono riusciti a piazzarsi davanti all’entrata principale del ministero, alcuni di loro sono stati identificati dalla polizia. “Garanzia Giovani ha avuto quasi un milione di iscritti e va rifinanziata, lo abbiamo già chiesto all’Unione europea, visto che le risorse stanno per finire ha dichiarato soddisfatto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine della presentazione del ‘Rapporto sulla Garanzia Giovani in Italia’ curato dall’Isfol, che contiene una analisi dei primi due anni del programma e che è stato presentato oggi al ministero. Completamente diverse le valutazioni dei manifestanti che hanno contestato la conferenza con il ministro. “I dati presentati al Ministero del Lavoro sull’esito della campagna Garanzia Giovani rivelano il completo fallimento dell’operazione”, dichiara Guido Lutrario, dell’Esecutivo nazionale USB, dopo il presidio di protesta attuato questa mattina a Roma sotto il Ministero del Lavoro. “Del milione di giovani che si sono rivolti con speranza al progetto, solo 31mila sono stati raggiunti da una proposta di lavoro. Ma quello che non viene raccontato – sottolinea Lutrario – è che questi contratti sono stati stipulati prevalentemente a dicembre 2015 per sfruttare gli sgravi contributivi che non hanno alcuna relazione con l ‘efficacia di Garanzia Giovani “. “L’altro dato sconfortante – aggiunge il dirigente USB – è che ben 600 mila giovani, che hanno sostenuto il colloquio con il Centro per l’Impiego e sottoscritto un patto di servizio DID, non sono poi stati raggiunti da alcun tipo di proposta “.  “Cincischiare con percentuali incomprensibili e trascurare i dati assoluti serve soltanto a mascherare la sconfitta clamorosa della logica alla base del progetto, che riduce tutto il problema a favorire l’incontro tra domanda ed offerta.  È arrivato invece il momento di utilizzare i fondi buttati in queste operazioni per creare lavoro vero e sostegno al reddito per i disoccupati e i precari a basso reddito “, conclude Lutrario.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *