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Bologna. No ai licenziamenti: lavoratori della Fiera manifestano davanti Camera di Commercio

Si è svolto questa mattina, presso la sede della Camera di Commercio di Bologna, il presidio di protesta delle lavoratrici e lavoratori della BolognaFiere che così hanno sottolineato le responsabilità dell’ente pubblico che detiene più del 13% dell’expo di Bologna.
Durante l’iniziativa, che si è svolta in Piazza della Mercanzia, si è svolto un incontro con la dottoressa Giarda Grandi, segretario generale e rappresentante della Camera di Commercio nel cda di BolognaFiere e vicepresidente della stesso expo di Bologna e dell’expo di Ferrara.
La delegazione sindacale ha ribadito la richiesta del ritiro immediato dei licenziamenti avviati con la procedura di mobilità per i 123 lavoratori dell’expo e la verifica del piano industriale. Un incontro assolutamente “interlocutorio” dove si è concordato un ulteriore e specifico appuntamento con Giorgio Tabellini, presidente della stessa Camera di Commercio.
I prossimi appuntamenti lanciati a conclusione del presidio sono per la mattina di mercoledì prossimo in occasione dell’incontro previsto in sede di Città Metropolitana con il Sindaco Merola e per una assemblea generale del personale di BolognaFiere per il prossimo Giovedì.
La USB ribadisce la propria opposizione a questo piano di macelleria messo in atto dalla dirigenza di BolognaFiere che vuole scaricare sui lavoratori gli effetti della gestione dell’expo bolognese, un piano tutto orientato alla filosofia della “competitività”, dove ai milioni di investimento da parte dei soci pubblici corrispondono tagli all’occupazione e ai salari dei lavoratori. Le stesse voci sulle esternalizzazioni e sulla costituzione di una cooperativa ad hoc dei licenziati dimostrano come lo stesso annuncio dei licenziamenti è stato finalizzato alla demolizione della capacità di resistenza e di lotta dei lavoratori.
La vicenda di BolognaFiere deve essere di allarme per tutti i lavoratori delle società partecipate, riteniamo che questa vicenda, oltre alle caratteristiche specifiche, rientri a pieno nelle politiche del Governo Renzi che puntano allo smantellamento e depredazione delle società partecipate.

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