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Piacenza. Usb sigla buon accordo con Gls, ma non si festeggia

Percorso di stabilizzazione per precari e condizioni contrattuali di miglior favore.
Al termine di una lunga trattativa in sede istituzionale, nella serata di ieri, 22 settembre, l’USB ha raggiunto un’intesa complessiva sull’insediamento GLS nel territorio piacentino.
In primo luogo c’è la conferma dell’impegno concreto da parte aziendale all’apertura di un investimento aggiuntivo della GLS sul territorio nel tempo definito di sei settimane. Prima dell’apertura del nuovo hub, le parti si incontreranno nuovamente per definirne il quadro occupazionale.
È bene sottolineare che, per dichiarazione esplicita dell’azienda, questo nuovo investimento rappresenta a tutti gli effetti un potenziamento della presenza GLS sul territorio, che comporterà l’arrivo di ulteriori linee di smistamento a Piacenza e la crescita occupazionale, con l’assunzione e la stabilizzazione del personale precario che ha operato nel vecchio insediamento.
Si è ottenuto inoltre il mantenimento dell’attuale organizzazione del lavoro e delle condizioni contrattuali e normative individuali e collettive di miglior favore.
Il giudizio dei lavoratori e dell’USB sull’intesa è più che positivo, soprattutto per la conquista del diritto dei lavoratori precari e licenziati ad un percorso di stabilizzazione, attenuando così il potere unilaterale dell’impresa nella gestione delle assunzioni: un elemento in totale controtendenza rispetto al potere unilaterale delle imprese consentito dalla attuale legislazione.

Infine l’azienda si è impegnata a fornire un aiuto concreto alla famiglia di Abd Elsalam Ahmed Eldanf, oggi senza più reddito.

L’USB non intende certo festeggiare, perché Abd Elsalam non è più tra noi, vittima di un capitale che macina uomini e diritti in nome del profitto di pochi. Sulla sua strada ha incontrato lavoratori pronti a tutto pur di riaffermare la primazia dell’uomo.

Forti di questa consapevolezza, assumiamo per intero la necessità di proseguire e rafforzare la battaglia per i diritti e la dignità del lavoro, a partire dallo sciopero generale del prossimo 21 ottobre.

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