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Almaviva. Nuovo incontro al Mise domani alle 15

Domani al Mise incontro Almaviva Exprivia ore 15.00, per chi vuole sostenere I colleghi i Palermo vi sarà un presidio.

Sabato 21, manifestazione a Roma



ore 15:00

Piazza della Repubblica

MANIFESTAZIONE CONTRO I RICATTI E CONTRO LO SFRUTTAMENTO!

Corteo cittadino affianco ai 1666 ex lavoratori e lavoratrici di Almaviva Contact licenziati per non essere sottostati all'ennesimo ricatto dell'azienda che li voleva ancora più poveri e più succubi. Una manifestazione che coinvolge tutti i lavoratori e le lavoratrici che in questi anni sono stati costretti a fare sacrifici in nome delle crisi! Diciamo basta ai ricatti, perché non deve esistere un lavoro senza dignità!



"Siamo i 1666 licenziati di Almaviva Contact di Roma.



Secondo il Governo e la stampa dei suoi amici padroni, saremmo noi i colpevoli del nostro stesso licenziamento e non un’azienda che l’ha sempre voluto, che da anni usa questa minaccia per intascare soldi e commesse pubbliche, che da anni vessa i propri dipendenti e li mette gli uni contro gli altri. Un’azienda che mentre chiude le sedi di Roma e Napoli dove i lavoratori sono più anziani e le costano di più perché hanno ancora dei diritti, non si fa scrupolo di delocalizzare in Romania e chiedere ore di straordinario nelle sedi di Milano e Rende. 

L'accordo che Roma ha rifiutato, dopo che il Governo ha fatto la mossa criminale di dividerla da Napoli quando per mesi le vertenze avevano corso insieme, non interrompeva i licenziamenti. Li avrebbe congelati per tre mesi, il tempo necessario a farci accettare condizioni che avrebbero decurtato stipendi già miseri, reso ancora più insopportabile la nostra vita lavorativa vessandoci e umiliandoci. La verità è che l'azienda con la complicità del governo è riuscita ancora una volta ad andare a trattare sul costo del lavoro e sul controllo a distanza. Tutte proposte avanzate dall’associazione padronale di categoria (ASSTEL) per il rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti delle telecomunicazioni e che i sindacati in quella sede hanno dichiarato intrattabili! 
Questo il bluff per guadagnare tempo, che ha portato su Roma da un esubero di 918 persone alla chiusura del centro di casal boccone con 1666 licenziamenti. Il bluff consiste nel facilitare le aziende a cancellare la forza lavoro con più anzianità contrattuale, permettendogli di approfittare con la politica sul lavoro e con leggi inique di settore a vantaggio solo degli imprenditori .

Questa è ormai storia. Una storia purtroppo simile a tante altre nel nostro paese, in cui si moltiplicano i ricatti ai danni dei lavoratori, costretti ad accettare condizioni sempre più umilianti pur di portare a casa uno stipendio. Questa volta però, nonostante le incertezze e i tentennamenti che nessuno può non provare di fronte a situazioni così tragiche, quando la scelta sembra essere quella tra la miseria e il nulla, il copione è stato diverso dal solito: un accordo che non salvava niente ma che campeggiava nei titoli dei giornali ancor prima di essere approvato è stato rifiutato, facendo imbestialire i cosiddetti salvatori della patria. All'improvviso siamo diventati “irresponsaibili”, “masochisti”, quasi terroristi. Perché così viene dipinto in questo paese chi non accetta di essere un servo pur di lavorare.

Ora la nostra lotta va avanti, per conquistare innanzitutto ammortizzatori sociali dignitosi. Ed è una lotta che porteremo avanti tutti uniti perché al di là delle divisioni passate noi ci sentiamo molto vicini, perché questa situazione la viviamo sulla nostra pelle, a differenza di quelli che hanno strumentalizzato le nostre incertezze e difficoltà, di quelli che ci si sono gettati come sciacalli.
Ma soprattutto continua la lotta per il rispetto della dignità di chi lavora. Per questo è il messaggio che abbiamo voluto mandare a tutti i lavoratori, disoccupati, studenti che vivono in questo paese: c'è un limite che non vogliamo più superare, perché bisogna fermare a tutti i costi questa corsa al ribasso che sta distruggendo i nostri diritti, che sta impoverendo tutti noi per arricchire le tasche di pochi. 

Per questo ci appelliamo a tutti i lavoratori, a tutte le organizzazioni sociali e culturali di questa città per manifestare con noi SABATO 21 GENNAIO alle 15.00 a Piazza della Repubblica. Perché sentiamo che la nostra lotta è la lotta di tutti. 

BASTA RICATTI, BASTA SFRUTTAMENTO!"

Comitato 1666 ex Almaviva

 

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LE NOSTRE CONSIDERAZIONI SULLE MOBILITAZIONI DI IERI

Il 16 gennaio è stato un grande giorno di mobilitazione dei lavoratori.
La mattina una delegazione di lavoratori è salita per parlare con funzionari Inps .
L'informativa richiesta era quale ammortizzatore andremo a percepire e mettere in evidenza le colpe dell'Ente come committente pubblico complice del meccanismo infernale e indegno delle gare al massimo ribasso.
La Naspi è l'ammortizzatore previsto per Almaviva essendo inquadrata nel settore terziario dal dicembre 2015.
Secondo i funzionari Inps con la Naspi non cambierebbe nulla rispetto a un indettita' di mobilità e che anzi andrebbe a totale favore del lavoratore.
Questa affermazione andrà supportata da un professionista per una simulazione di durata e ammontare del suddetto istituto.
Consigliamo di recarsi presso il proprio patronato per verificare che la domanda di mobilità è stata integrata da quella per Naspi,in caso contrario deve essere comunque inoltrata.
Questa sera una delegazione durante il presidio alla Regione ha incontrato l' assessore Dott.ssa Valente a seguito di un precedente incontro del programmato incontro con le rappresentanze sindacali confederali. Si é parlato della possibilità da parte della Regione e dei sindacati di riaprire la trattativa che ha portato al licenziamento di 1666 risorse del sito di Roma. Tale riapertura verrà proposta all' azienda. Il 20/01 governo, sindacato e Regione si incontreranno al Mise per discutere sulle politiche attive e lavorare sugli aspetti tecnici per l'attuazione di tali strumenti.
Ricordiamo che prevederebbero percorsi formativi e di reinserimento nel mondo del lavoro.
La posizione degli ex lavoratori é che la reintegra nel mondo del lavoro dovrebbe avvenire senza perdita di diritti acquisiti, salariali e di inquadramento.
Si è posta all'attenzione del ministro gli inutili interventi legislativi del settore e la soluzione che dovrebbe in maniera imprescindibile essere la stabilizzazione del lavoro con il superamento dell'outsourcing e l'internalizzazione nelle case madri.

Comitato 1666 ex Almaviva

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