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Sabato manifestazione nazionale dei lavoratori delle telecomunicazioni

Sabato 25 Febbraio 2017 saremo in piazza unitariamente come Organizzazioni Sindacali conflittuali per esprimere convinta contrarietà alle scellerate politiche aziendali che prendono in ostaggio le famiglie dei dipendenti con il ricatto dei trasferimenti, alimentando un clima di vessazioni attraverso l’emanazione unilaterale di Regolamenti aziendali che si riprendono diritti e dignità dei lavoratori come merce di scambio per massimizzare i loro profitti, utilizzando a mani basse tutti gli spietati vantaggi che il Jobs Act del governo Renzi regala loro.

Stiamo per assistere nei fatti ad un massacro sociale che, mascherato da finte esigenze riorganizzative,  avrà come unico fine  la liberalizzazione dei licenziamenti di massa e la corsa al ribasso del costo del lavoro, così come imposto dalle politiche di austerità della Troika.

Per questo chiediamo che anche il Governo si faccia carico delle proprie responsabilità invece di destinare miliardi di finanziamento sempre alle banche e mai ai lavoratori, intervenendo sulla tenuta sociale ed economica del paese che vede livelli produttivi spostarsi oltre confine, soprattutto nei call center, rifiutando sudditanze nei confronti dei poteri economici e finanziari.

L’avere trasformato la più grande azienda di Tlc in un pallido ricordo della grandezza che la caratterizzava, per soddisfare le tasche di una classe dirigente di nababbi accaparratori a senso unico della ricchezza prodotta, ha determinato un colpevole divario tra lo sviluppo tecnologico dell’intero settore e l’aumento dello sfruttamento dei lavoratori e dei cittadini ridotti a consumatori da spennare.

Contro l’onnipresente disponibilità a cedere dei sindacati complici, narcotizzatori dei conflitti e facilitatori degli interessi di impresa, oggi l’unità dei sindacati di base ci consente di costruire insieme al CLAT un fronte alternativo che rappresenti una solida opposizione ai diktat padronali anche attraverso l’impegno già preso per la  definizione di una piattaforma contrattuale alternativa, sulla quale chiameremo i lavoratori a pronunciarsi.

Nel nostro settore, come nell’intero Paese, va interrotta e rifiutata la logica che per uscire dalla crisi si debba attaccare il mondo del lavoro costringendolo alla povertà e allo schiavismo. Valorizziamo le sollecitazioni che ci provengono dagli autoconvocati del CLAT, crediamo nella autodeterminazione dei lavoratori che solo attraverso la lotta possono ridisegnare una nuova stagione di diritti e dignità.

PARTECIPIAMO E RIPRENDIAMOCI TUTTO

ORE 10 PIAZZA DELLA REPUBBLICA

(CORTEO FINO A P.ZA MADONNA DI LORETO)

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