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Piaggio, continua la farsa di Fiom, Fim e Uilm sull’integrativo

Sopraffatte da un’ormai conclamata crisi di legittimità e senza alcuna fiducia da parte dei lavoratori e delle lavoratrici Piaggio, questa mattina le segreterie nazionali e territoriali di FIOM, FIM e UILM si sono presentate in Confindustria a Pisa per iniziare la discussione della piattaforma di integrativo aziendale di gruppo. Nonostante i danni provocati dalla firma unitaria del contratto nazionale, nonostante il referendum sull’integrativo non abbia raggiunto neanche il 36 % degli aventi diritto ( di cui una parte contrari all’accordo) questa gente, cosciente ormai di finire nel baratro, ha deciso di portarsi dietro anche tutti gli operai Piaggio.

Vanno assolutamente fermati e vanno fermati adesso. I danni che potrebbero arrecare a noi tutti in questa trattativa sarebbero incalcolabili. La piattaforma non prevede nessun vero avanzamento salariale e nessuna contropartita adeguata alle richieste che l’azienda farà a quel tavolo. Un’azienda che di fronte a questi dilettanti allo sbaraglio (quando non direttamente collusi) porrà tutta la sua “forza” per ottenere il massimo risultato. Sappiamo già come andrà a finire, baratteranno l’ottenimento di alcune agibilità sindacali (che sono il 70% delle richieste inserite in piattaforma) con nuovi arretramenti dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro e sul salario. Per sopravvivere alla loro crisi ci venderanno tutti.

Per questi motivi questa mattina la delegazione RSU dell’Unione Sindacale di Base, su pressioni dei lavoratori, iscritti e non iscritti al nostro sindacato, ha deciso di presentarsi alla trattativa. Le segreterie sindacali, che evidentemente hanno qualcosa da nascondere e non gradiscono la presenza di lavoratori che potrebbero denunciare quanto sta succedendo, hanno posto il veto alla nostra presenza. La nostra RSU è stata quindi allontanata dal tavolo di trattativa. Per protesta anche la minoranza FIOM ha lasciato il tavolo.
Adesso basta. E’ il momento di mettere in piedi iniziative forti affinché questa RSU sia messa nella condizione di non nuocere ulteriormente. Non è una questione sindacale, in gioco ci sono i nostri diritti e il nostro lavoro.

 

 

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