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I lavoratori di Almaviva protestano sotto La Repubblica contro il silenzio dei mass media

Giovedì 25 gennaio i dipendenti e gli ex dipendenti licenziati di Almaviva, con il sostegno e la solidarietà di lavoratori  Alitalia, Sky, ACI Informatica e altre realtà della capitale,  hanno maniofestato nei pressi della redazione romana del quotidiano “La Repubblica”, a partire dalle 10 del mattino. Guarda il video
Nella stessa giornata i lavoratori GSE sciopereranno in solidarietà coi 1660 licenziati dell’azienda di Tripi.

La scelta del luogo è stata volutamente simbolica, il presidio poteva svolgersi davanti alla sede di un qualsiasi altro organo di stampa: i lavoratori, infatti, intendono protestare pacificamente contro la
grave censura in atto sugli ultimi sviluppi delle loro vertenze, totalmente oscurati o travisati dai mass media, in favore degli interessi delle aziende.
Questo ovviamente non accade solo sul giornale diretto da Mario Calabresi, ma sulla maggioranza della stampa nazionale, dalla carta stampata alla radio, fino ai telegiornali. Alcune settimane fa il
ministro Calenda si è perfino permesso di dichiarare il falso,
affermando che la sede romana di Almaviva sarebbe chiusa, MENTRE I
LAVORATORI GSE, INVECE DI VENIRE INTERNALIZZATI DOPO ANNI DI TURNI MASSACRANTI, TIMBRANO IL CARTELLINO IN APPALTO… AD ALMAVIVA! TUTTO QUESTO SENZA CHE NESSUN GIORNALISTA SI SIA PREOCCUPATO DI SMENTIRE IL MINISTRO, NONOSTANTE I COMUNICATI DIFFUSi ALLA STAMPA.

Il silenzio dei media pesa come un macigno sul totale isolamento dei lavoratori – già traditi in più occasioni dai sindacati confederali – e viola il diritto alla libertà di espressione e alla “libertà di
comunicare e ricevere informazioni”, SANCITO ALL’ARTICOLO 10 dalla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, ratificata dall’Italia nell’agosto del 1955: GIORNALISTI CON LA SCHIENA DRITTA, BATTETE UN COLPO!

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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2 Commenti


  • R.P.Ffm.

    Troll di Almaviva. ?


  • Marco

    Aspettate e sperate…ma non vi rendete conto che un giornalista non puoi pubblicare alcunché se il.suo padrone non e d’accordo? E’ un mestiere squallido e infame, il l giusto termine sarebbe ‘gazzettieri del potere”.

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