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Grande affermazione di Usb alle RSU 2018

Nuova linfa per le nostre lotte per ridare dignità diritti e salario ai lavoratori pubblici”

L’USB avanza sostanzialmente in tutti i comparti ed in maniera particolarmente significativa nelle Funzioni Centrali e in quello Istruzione e Ricerca, dove raddoppia il risultato ottenuto nel 2015.

Spiccano i successi nel settore dei Ministeri, in particolare in quello della Giustizia dove USB è risultato essere il  primo sindacato in tantissimi collegi. Risultati straordinari nella Ricerca dove all’ISS abbiamo ottenuto un consenso superiore al  42% e al CNR di Pisa con USB primo sindacato, così come all’ISPRA e all’INAPP; una risposta forte dei lavoratori ad una riforma dei comparti di contrattazione che ha fortemente penalizzato la Ricerca Pubblica.

Nella Scuola USB registra una crescita di oltre il 50% rispetto al 2015, mentre all’INPS riconquista il secondo posto perso nel 2015. Ottimo il risultato anche nella Presidenza del Consiglio con dove ci confermiamo seconda forza sindacale nella media tra voti e iscritti.

Un successo, quello di USB, dovuto al forte radicamento nei posti di lavoro e alla capacità di guardare oltre le compatibilità con le politiche economiche dell’Europa che producono povertà e perdita dei diritti e delle quali è intriso l’ultimo rinnovo contrattuale.

In sostanza USB, confermandosi Confederazione maggiormente rappresentativa, risponde alla grande ad una riforma dei comparti che puntava chiaramente a metterla in difficoltà.

Le elezioni RSU ancora una volta si sono confermate un grande momento di democrazia nei posti di lavoro con un’altissima affluenza alle urne, ma necessitano di una riforma che dia la possibilità ai lavoratori di esprimersi sulle politiche nazionali delle Organizzazioni Sindacali; per questo USB rimetterà sul tavolo del nuovo Governo la proposta di affiancare alle elezioni di posto di lavoro anche quelle nazionali.

L’ottimo risultato conseguito rafforza le nostre lotte a cominciare da quella per ottenere che nel DEF vengano previste risorse adeguate per i nuovi contratti che dovranno essere rinnovati nel 2019.

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