Menu

Siamo vigili del fuoco o caporali addetti agli sfratti?

Sgomberi, costruzione e abbattimento campi, emergenze razzialrazziste: è lo spaccato di un Paese sull’orlo di una crisi di nervi, nel quale Facebook strappa il posto alla vera informazione.

Mentre il record delle morti sui luoghi di lavoro ci consegna una nuova guerra civile, il caldo in arrivo brucerà tutto più di prima. Noi vigili del fuoco affronteremo questa emergenza che è anche sociale guidando le autobotti più vecchie d’Europa con a bordo personale che ha un’età media di 49 anni.

Il cittadino componendo il numero delle emergenze finirà intrappolato in lunghe liste di attesa, alle quali nessuno dovrebbe abituarsi. Stiamo fallendo e ci chiediamo dove sia finito il “caro” buonsenso tanto citato nei post dei politici.

“La civiltà di un popolo si vede da come cura i propri malati”. Oggi il malato, agonizzante, è proprio il soccorso tecnico, dilaniato tra il pareggio di bilancio e le convenzioni boschive, “grande truffa del sistema Italia”.

Noi vigili del fuoco abbiamo un nemico che ci sta sempre con il fiato sul collo: la revisione dei conti. Ma tranquilli: stanchi, vecchi, senza attrezzature a norma, malpagati, con i caschi scaduti, senza Inail, senza un ministero che possa darci un minimo di sicurezza, noi anche a piedi e a mani nude qualcosa faremo. Beninteso non è così che si può pensare di vivere in un Paese sedicente civile.

La vera “grande opera” sarebbe non permettere più che 301mila chilometri quadrati di territorio siano sprovvisti di un presidio dei vigili del fuoco. Perché quando ci brucerà casa (speriamo mai) diventeremo dei senzatetto. E invece che per tutelarti, questo stato sempre più di “polizia”, userà i vigili del fuoco per sgomberarti. Come accaduto ieri a Milano.

Diciamo basta.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *