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Leroy Merlin: da consorzio Ucsa solo chiusure, nessun accordo

Le chiusure del consorzio UCSA, gestore di servizi nel magazzino Leroy Merlin di C.S.Giovanni, non hanno consentito la sigla di alcun accordo con USB nell’incontro convocato ieri presso la Prefettura di Piacenza.
L’Unione Sindacale di Base rivendica con forza il merito di aver fatto saltare il sistema di illegalità e pratica di caporalato che contraddistingueva il “metodo Premium Net” (il precedente consorzio con cooperative fasulle che emettevano fatture false e sottraevano diritti, contributi previdenziali e TFR ai lavoratori), ma il vero cambiamento non può avvenire solo con un cambio di nome o attenendosi al pur doveroso rispetto delle più elementari norme di legge.
La lotta generosa dei lavoratori contro il caporalato ha posto con trasparenza e chiarezza l’obiettivo del rispetto della dignità, dei diritti, di migliori e più umane condizioni di lavoro ed è su queste che si potrà misurare l’effettivo cambio di passo nel magazzino Leroy Merlin.
In tutti questi anni le leggi che governano il mercato del lavoro hanno permesso che si abusasse della forma cooperativistica per nascondere dietro finte finalità mutualistiche prestazioni di lavoro subordinato.
Per tali ragioni rivendichiamo il diritto dei facchini di avere la libertà di scegliere se essere soci lavoratori i meno con tutte le tutele che ciò implica, perchè occorre finirla con la filiera di cooperative che sono in realtà normali imprese fondate sul profitto e sullo sfruttamento della forza lavoro.
Vogliamo contrastare una consuetudine di discriminazioni, ricatti, arroganza che minaccia continuamente il diritto a mantenere il posto di lavoro in cambio di sudditanza ed è per tali motivi che i lavoratori richiedono la non applicazione del Jobs Act ripristinando le prerogative che erano dell’art. 18.
UCSA rimane sorda circa la stabilizzazione dei lavoratori con contratto a tempo determinato che nel magazzino sono in percentuale superiore a quella consentita dalla legge e dal CCNL(150 lavoratori) e per i quali USB rivendica l’assunzione a tempo indeterminato essendo che la loro presenza è storicamente stabile nell’impianto e non legata a particolari picchi di lavoro.
Nel magazzino le merci vengono movimentate in buona parte ancora a mano, si tratta di lavori pesanti e pericolosi che possono produrre patologie professionali importanti, in questo senso riteniamo che sicurezza e tutela della salute siano un obiettivo primario da garantire ai lavoratori.
UCSA rifiuta invece di riconoscere il pagamento degli infortuni e della malattia al 100% senza deroga alcuna, un diritto che per USB rimane centrale e non negoziabile, un diritto che non può essere disconosciuto in un paese che ha il triste primato di morti ed infortuni sul lavoro.
Per troppo tempo un’amplissima fetta di lavoratori è rimasta ferma nei livelli rimettendoci in termini salariali; USB ritiene si debba mettere mano al giusto riconoscimento delle professionalità a partire da una suddivisione delle funzioni nel magazzino e del fatto che tutti i lavoratori hanno contribuito in questi anni alla crescita di Leroy Merlin in un segmento di mercato altamente complesso e innovativo.
Chiediamo infine un buono pasto del valore di 5,29 € per ogni giorno lavorativo da subito e un ticket elettronico di 7 € a partire da gennaio 2019, prevedendo un adeguamento all’effettivo costo della vita nei prossimi mesi, così come riconosciuto alla stragrande maggioranza dei lavoratori della logistica del piacentino.
Siamo insoddisfatti dell’atteggiamento di UCSA che pensa di subentrare ad un consorzio i cui dirigenti sono in gran parte finiti in carcere senza riconoscere ai dipendenti il diritto ad un lavoro sicuro, non precario, equamente retribuito, mantenendo in questo una linea di continuità col passato.
Non ci sembra forzato chiedere la giusta applicazione del CCNL e di finirla di considerare di serie B i lavoratori della logistica.
Siamo insoddisfatti di Leroy Merlin che continua a lavarsi le mani circa le condizioni di chi lavora e produce ricchezza per lei.
Non basta riempirsi la bocca con le parole “legalità” e “cambiamento”, vogliamo fatti concreti, vogliamo rispetto della dignità e dei diritti delle persone che per quella legalità e per quel cambiamento si sono battute sul serio, con coraggio e in solitudine.
USB continuerà la battaglia insieme agli iscritti fino al raggiungimento del vero cambiamento per il quale abbiamo lottato.

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