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Napoli anticipa l’autunno caldo. Mercoledi manifestazione dei lavoratori Apu alla Regione

Nell’ambito di un Paese in forte declino economico, il Sud Italia si sta desertificando sia dal punto di vista industriale che dal punto di vista demografico. Come ha evidenziato la Svimez nell’anticipazione del suo Rapporto 2019 sull’ Economia e la società nel Mezzogiorno:  “L’Italia farà registrare una sostanziale stagnazione, con incremento lievissimo del PIL del +0,1% e una crescita zero dell’occupazione (considerando nella stima il peso crescente della cassa integrazione). Il PIL del Centro-Nord dovrebbe crescere poco, di appena lo +0,3%. Nel Mezzogiorno, invece, l’andamento previsto è negativo, una dinamica recessiva: -0,3% il PIL”.

Per quanto concerne l’occupazione, nel Rapporto si rimarca che il divario occupazionale tra Sud e Centro-Nord si sta allargando ulteriormente. Infatti, mentre a cavallo tra il 2018 e il 2019 gli occupati nel Meridione “sono calati complessivamente di 107 mila unità (-1,7%); nel Centro-Nord, invece, nello stesso periodo, sono cresciuti di 48 mila unità (+0,3%)”. La qualcosa, prosegue la Svimez, determina la “vera emergenza al Sud: più emigrati che immigrati”. Basti pensare che tra il 2002 e il 2017 sono emigrati oltre 2 milioni di cittadini meridionali, di cui 132.187 nel solo 2017.

Se a questo quadro, già di per sé a dir poco problematico, si associa anche la “cancellazione” del Mezzogiorno dall’agenda politica nazionale; “cancellazione” confermata, evidenzia la Svimez, dall’ulteriore diminuzione della spesa e degli investimenti pubblici, la situazione appare ancora più drammatica. E la situazione potrebbe precipitare ulteriormente se dovesse essere attuato il regionalismo differenziato così come richiesto dalle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, in quanto il dualismo Nord/Sud, invece di divenire oggetto di politiche perequative, verrebbe istituzionalizzato definitivamente.

È all’interno di questo scenario di forte recrudescenza della questione meridionale e di incertezza del quadro politico dopo l’apertura della crisi di agosto che bisogna collocare la manifestazione dei lavori di pubblica utilità (APU) indetta dall’USB per mercoledì 4 settembre, ore 9:30 dinanzi al Palazzo Santa Lucia, Napoli – Regione Campania.

Come ha sottolineato Giovanni Pagano in qualità di coordinatore della Federazione del Sociale – USB Napoli/Campania: “La crisi di governo aperta dalla Lega agli inizia di agosto ha bloccato la pubblicazione del Decreto Lavoro promesso dal Ministro Di Maio. Oggi come lavoratori di pubblica utilità chiediamo che gli impegni presi vengano mantenuti, il tempo delle attese è finito ora c’è bisogno di passare dalle parole ai fatti”.

Inoltre, via YouTube, lo stesso Pagano ha lanciato un appello a tutti quei soggetti sociali che a Napoli e in Campania sono interessati da problematiche lavorative ed occupazionali, come, ad esempio, i raider, i navigator, gli LSU, gli ex LSU ATA, i dipendenti della Whirlpool e di altre aziende in crisi o in via di chiusura, affinché uniscano le loro voci per fare sì che le loro vertenze si sblocchino sia a livello nazionale che a livello regionale e comunale.

La questione sociale, e non solo, al Sud ribolle e si manifesta con il rilancio del conflitto di classe: Napoli anticipa l’“autunno caldo”.

*Vesuviano News

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